28 Aprile 2024 12:14

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28 Aprile 2024 12:14

Elezioni Imperia: inchiesta tangenti, parla candidato sindaco Luciano Zarbano. “Corruzione un vero e proprio cancro economico che si riflette sulla collettività”

In breve: Interviene così il Candidato Sindaco Luciano Zarbano della Lista Imperia Senza Padroni.

“La corruzione ha un costo economico e sociale molto elevato. Aumenta la disparità nell’accesso alle prestazioni statali e mina la coesione sociale, impedisce la trasparenza e altera la concorrenza. La corruzione è l’abuso da parte di un soggetto del potere a lui affidato al fine di ottenere vantaggi privati – Interviene così il Candidato Sindaco Luciano Zarbano della Lista Imperia Senza Padroni.

Inchiesta tangenti, parla candidato sindaco Luciano Zarbano

Nella realtà dei fatti la corruzione è una “tassa occulta” sule imprese con effetti negativi sugli investimenti, generando una inefficienza di tipo allocativo, indirizzando l’allocazione delle risorse verso destinazioni non efficienti e riducendo l’efficacia della spesa pubblica.

Distorcere le regole della libera concorrenza significa ridurre la qualità dei beni e servizi prodotti impedendo la crescita economica.

La distorsione generata è quella che prevede lo spostamento di denaro da investimenti produttivi al pagamento di tangenti La richiesta di una tangente da parte di un pubblico ufficiale rappresenta per l’impresa una tassa aggiuntiva.

Alla luce di queste evidenze – conclude Luciano Zarbanoè fisiologico che il fenomeno corruttivo generi un effetto a cascata sino a raggiungere il cittadino che alla fine è colui che paga il prezzo maggiore. Il fine giustifica i mezzi…non porta neppure risultati pratici.

Quanto realizzato attraverso questo perverso modus operandi danno luogo a un sistema dove gli interventi si susseguono per la scarsa qualità delle realizzazione alla luce dei concetti su esposti. Non si tratta solo di una questione etica, morale, comportamentale, ma di un vero e proprio cancro economico che si riflette sulla collettività che diventa il pozzo da cui attingere perché le metastasi di questo nefasto modo di amministrare, e svilire, la cosa pubblica, possa continuare a proliferare. Per ricordare il grande Totò “E io pago”.

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