29 Aprile 2024 08:18

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29 Aprile 2024 08:18

Imperia: pista ciclabile, le “riserve” raggiungono quota 17 milioni di euro. Chi pagherà?

In breve: Le “riserve”, previste dal codice degli appalti, sono le contestazioni sollevate al committente, in questo caso il Comune di Imperia, dall’impresa aggiudicatrice dell’appalto.

L’appalto per la realizzazione della pista ciclabile a Imperia inizia ad assumere contorni preoccupanti  per quel che concerne le cosidette “riserve”. Ad oggi, infatti, l’ammontare, secondo quanto trapelato, è arrivato a toccare la cifra “monstre” di 17 milioni di euro.

Imperia: pista ciclabile, 17 milioni di euro di riserve

Le “riserve”, previste dal codice degli appalti, sono le contestazioni sollevate al committente, in questo caso il Comune di Imperia, dall’impresa aggiudicatrice (la Manelli, con sede a Monopoli). Ad oggi l’azienda pugliese ha presentato al Comune di Imperia un documento contabile con riserve pari a 17 milioni di euro.

Le contestazioni principali, secondo quanto emerso, riguardano due aspetti in particolare. I ritardi dovuti ai lavori per la posa del nuovo acquedotto sotto il tracciato dell‘ex sedime ferroviario, proprio dove sono in corso i lavori di realizzazione della ciclabile, e le modifiche (e i ritardi) al progetto originario.

Considerando che ad oggi resta da completare un terzo della pista (il tratto tra il Mcdonald’s e Borgo Prino) e che i lavori resteranno fermi ancora per alcuni mesi per permettere la posa del tubo dell’acquedotto, è facile ipotizzare che le riserve lieviteranno ulteriormente abbattendo il muro dei 20 milioni di euro.

Una cifra elevatissima, superiore all’ammontare dell’intero appalto (14 milioni di euro) che anche in caso di un accordo bonario tra le parti, che ad oggi appare come una chimera, rischia di avere gravi ripercussioni sui conti del Comune di Imperia. Con il crescere dell’ammontore delle “riserve”, infatti, aumentano anche le possibilità che il Comune e la Manelli finiscano in Tribunale per sbrogliare una matassa che si fa sempre più ingarbugliata e costosa.

Il Sindaco di Imperia, Claudio Scajola, quando le riserve erano ancora ferme a 10 milioni di euro, aveva assicurato che gli eventuali aggravi non sarebbero ricaduti sugli imperiesi. Una domanda, però, ad oggi, sorge spontanea. Chi pagherà?

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