La Corte di Giustizia Tributaria di Primo Grado di Imperia ha rigettato il ricorso confermando l’accertamento fiscale effettuato dall’Ufficio delle Dogane di Imperia, in relazione allo yacht Predator, sequestrato dalla Guardia di finanza (sequestro poi non confermato in sede penale).
Imperia: pleasure yacht battente bandiera Isole Cayman sequestrato dalla Guardia di Finanza
L’imbarcazione, battente bandiera delle Isole Cayman, era, secondo l’accusa, detenuta illecitamente nel territorio dell’Unione Europea. Nel corso dell’attività d’indagine, l’Ufficio delle Dogane di Imperia ha determinato in oltre 12 milioni di euro i diritti di confine evasi, chiedendone il pagamento alla società proprietaria dello yacht ed al suo comandante, i quali hanno presentato ricorso alla Corte di Giustizia Tributaria di Primo Grado di Imperia chiedendo l’annullamento degli atti emessi dall’Ufficio.
La ricostruzione dei fatti offerta nel corso del giudizio dai funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ha dimostrato la correttezza dell’operato dell’Ufficio, con conseguente condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese processuali.
La vicenda (che ad oggi non può ancora dirsi conclusa in quanto la parte può ricorrere in appello) dimostra l’importanza dell’operato degli Uffici delle Dogane sia in sede di accertamento sia in sede di difesa giudiziale – e l’importanza, per l’Erario nazionale e comunitario nonché per il territorio provinciale stesso, dell’attività di presidio e controllo dagli stessi svolta. In una provincia a principale vocazione marinara è infatti fondamentale la presenza di un ufficio doganale marittimo fortemente radicato sul territorio e localizzato negli spazi doganali.