30 Aprile 2024 03:54

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30 Aprile 2024 03:54

Imperia: battuta di caccia ai cinghiali nel torrente Impero? Accademia Kronos e Guardie Ambientali si oppongono all’idea. “Va rispettata la legge regionale”

In breve: L'ipotesi di una battuta di caccia ai cinghiali nel torrente Impero è sorta dopo un sopralluogo effettuato nei giorni scorsi dalla Vigilanza Regionale

Nei giorni scorsi personale della Vigilanza Regionale ha compiuto un sopraluogo lungo il corso del torrente Impero, con particolare attenzione alla zona compresa fra Borgo San Moro e l’ex Agnesi. Al centro dell’attenzione la presenza dei cinghiali, che spesso dall’alveo del torrente salgono sulla strada alla ricerca di cibo.

L’ipotesi di una battuta di caccia ai cinghiali nel torrente Impero è sorta dopo un sopralluogo effettuato nei giorni scorsi dalla Vigilanza Regionale

Il sopralluogo della Vigilanza Regionale sembra sia legato all’ipotesi di effettuare una battuta di caccia nell’alveo dell’Impero. Un’ipotesi fortemente criticata dalle associazioni Accademia Kronos, presieduta da Giuseppe Gandolfo e Guardie Ambientali d’Italia, presieduta da Michael Ferrante.

Spiega Gandolfo: “In merito alla notizia di una presunta battuta di caccia cinghiale nel greto del torrente Impero le associazioni ambientaliste Accademia Kronos di Imperia e Guardie Ambientali d’ Italia di Imperia e Savona vogliono esprimere il proprio disappunto su questo provvedimento. 

In base alla legge e al regolamento regionale, l’attività di controllo degli animali in ambito urbano, da parte degli agenti del nucleo regionale di vigilanza faunistico ambientale e degli altri soggetti può essere svolta soltanto previa ordinanza sindacale e impiegando esclusivamente proiettili a narcotico. Nelle zone urbane è infatti vietata la caccia. 

Inoltre, sempre il regolamento regionale, vieta di rimettere gli animali catturati in natura e impone di inserire gli ungulati in strutture recintate delle zone per l’addestramento dei cani 0 delle aziende agrituristiche venatorie. Si tratta peraltro di un provvedimento fortemente criticato da tutte le associazioni ambientaliste, che ne hanno già richiesto la modifica, con la possibilità di cattura e rilascio degli ungulati dopo un controllo veterinario e l’eventuale sterilizzazione di alcune femmine. Il rilascio potrebbe tranquillamente avvenire nelle zone montane, dove la presenza degli ungulati è minore.

Le nostre associazioni chiedono di sospendere ogni eventuale progetto di battuta di caccia nel torrente Impero e di prendere in considerazione le nostre proposte”. 

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