8 Luglio 2025 03:20

Imperia: parcheggio per mezzi pesanti, braccio di ferro tra camionisti e Comune. “Chiediamo almeno una soluzione provvisoria”

In breve: Dopo la cacciata dal Parco Urbano prosegue l'odissea dei camionisti imperiesi in cerca di un'area dove parcheggiare i loro mezzi

Prosegue il braccio di ferro tra i camionisti e il Comune di Imperia in seguito al divieto di sosta per i mezzi pesanti imposto dall’Amministrazione nel parcheggio adiacente al Parco Urbano, in zona ex Ferriere.

Dopo la cacciata dal Parco Urbano prosegue l’odissea dei camionisti imperiesi in cerca di un’area dove parcheggiare i loro mezzi

Dopo l’ultimo sfogo, nel quale il rappresentante degli autisti Stefano Bregliano aveva fatto sapere di aver chiesto un incontro al vicesindaco Fossati, senza però ottenere risposta, si è giunti al momento a una promessa di appuntamento, in data ancora da definirsi per le difficoltà a mettere d’accordo gli impegni dell’Amministrazione con quelli di chi passa buona parte della sua giornata in giro per le autostrade.

Un incontro, com’è noto, era già avvenuto: presenti in rappresentanza del Comune il sindaco Scajola, il vicesindaco Fossati e l’assessore Gagliano, che si erano detti disponibili a cercare una soluzione, pur sostenendo che trattandosi di una problematica complessa non sarebbe stato semplice.

Nel frattempo, però, tornare a casa nel fine settimana è diventata una proverbiale odissea per i camionisti imperiesi, che per parcheggiare il camion devono affidarsi alla fortuna o al buon cuore di qualche amico che li aiuti tenendo loro un posto o andandoli a prendere in un parcheggio fuori città (o addirittura provincia).

Unica alternativa a questo tran tran il non rispetto delle regole, con conseguente multa. Situazione, questa, già avvenuta diverse volte, ma se da un lato sanzionare un comportamento che viola una determinata norma non può che essere sacrosanto, dall’altro bisogna tenere ben presente tutta la serie di regole ferree che gli autotrasportatori devono seguire nel corso del loro servizio.

Come spiegano gli stessi camionisti, la loro vita è perennemente controllata dal cronotachigrafo, uno strumento, obbligatorio per legge, che registra i tempi di guida e il riposo dei conducenti, collezionando inoltre dati sulla velocità e la distanza percorsa.

Una regolamentazione ferrea, che si scontra con la natura erratica di una vagare in cerca di uno stallo sperando di avere fortuna. Capita, quindi, che un imprevisto costringa l’autista a fermarsi in una zona che non lo consentirebbe, perché rilevato dal cronotachigrafo che è stato superato il numero massimo di ore alla guida. Se a quel punto l’autotrasportatore cercasse di raggiungere un parcheggio più lontano o girasse per la città in cerca di un’area di sosta, l’attività verrebbe registrata e sanzionata.

Una situazione paradossale, che impone al camionista contemporaneamente di stare e fermo e di circolare.

Una situazione caotica nata per risolvere un’altra situazione caotica

Un paradosso che, però, può portare a conseguenze ben peggiori di una multa. L’obbligo di sosta per un camionista è dettato principalmente da ragioni di sicurezza, propria e altrui, per non incorrere in problematiche più o meno gravi dettate dalla stanchezza e dal calo dell’attenzione.

L’assenza di un’area predisposta costringe, quindi, gli autotrasportatori a fermarsi un po’ dove capita, creando paradossalmente un altro problema di sicurezza, legato al fatto che potrebbero trovarsi costretti a fermarsi in un’area nel quale possono essere d’intralcio o causare un aumento della pericolosità.

Questo aspetto in particolare sa proprio di beffa, sostengono gli autotrasportati, nel momento in cui la causa principale per cui sono stati cacciati dal parcheggio del Parco Urbano è stata proprio una presunta mancanza di sicurezza data dalla convivenza tra i mezzi pesanti e le auto, oltre alle persone che di lì accedevano al parco.

La risposta a una situazione caotica e non regolata è stata, dunque, un’altra situazione caotica e non regolata. Diversa, certo, ma non meno problematica.

In attesa di una soluzione definitiva, i camionisti ne chiedono almeno una provvisoria

Se da un lato la proposta di costruzione di un autoporto è stata accolta favorevolmente dai camionisti, dall’altro è evidente, spiegano, che i tempi di realizzazione non saranno brevi. Per giungere a una situazione che soddisfi pienamente le parti e che risolva una volta per tutte il problema ci vorranno anni.

Nel frattempo, però, è evidente che il problema rischia di diventare veramente insostenibile. La richiesta che giunge dai rappresentanti degli autotrasportatori è pertanto di cercare almeno di metterci una pezza, individuando un’area provvisoria nella quale possano lasciare i mezzi in sicurezza, sia per loro sia per gli altri.

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