26 Aprile 2024 03:26

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26 Aprile 2024 03:26

L’ULTIMATUM DI CAPACCI AI SUOI:”ECCO LE DELEGHE, ORA LAVORATE E CHI SBAGLIA È FUORI”. LA “POLPETTA INDIGESTA” DEL SINDACO AL PD / L’EDITORIALE

In breve: Capacci ha dato un segnale forte e chiaro: ora non si scherza più e nessuno è intoccabile.

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Un r-impasto denso di significato quello ufficializzato oggi da sindaco Carlo Capacci che con una ri-distribuzione di deleghe radicale ad appannaggio del Partito Democratico, la più numerosa forza politica in consiglio comunale, ha dato un segnale forte e chiaro: ora non si scherza più e nessuno è intoccabile.

Un cambio di deleghe agli assessori del PD che da una parte sancisce un fallimento: vedi l’affidamento della delega al commercio all’assessore Maria Teresa Parodi (Gruppo Misto), dopo soli 18 mesi di “gestione” Chiarini, dall’altro una responsabilizzazione, vista anche come uno sbolognamento di “patate incandescenti”, come l’ambiente a Giuseppe De Bonis, già alle prese con la spinosa gestione della Polizia Municipale. La battaglia che incombe sul biodigestore e un capitolato di appalto da stilare nel giro di 6 mesi in caso di affidamento del servizio a un privato di certo metteranno a dura prova il self-control dell’ex assessore all’immigrazione.

A uno stanco Guido Abbo, che malgrado tutto ha fatto un buon lavoro sotto il profilo tecnico, sono state tolte le deleghe all’amministrazione finanziaria e patrimonio per consegnarle nelle mani dell’assessore Fabrizio Risso (PD), che nella vita svolge la professione di avvocato, a cui è rimasta la delega ai servizi sociali e che dovrà, a questo punto, auto-finanziarsi. Una delega spinosa anche perché i tempi per la presentazione del bilancio di previsione stringono (30 aprile anche se la relazione preliminare va inoltrata entro il 31 marzo, ndr) e Risso sembra brancolare nel buio. In suo soccorso, però, potrebbe giungere Lorenzo Lagorio, assessore al bilancio durante l’amministrazione Berio, oppure il capogruppo in consiglio comunale Gianfranca Mezzera, coadiuvata dall’intramontabile Fulvio Vassallo, esperto in materia.

Al sindaco, amante della Formula 1, è rimasta la viabilità così da potersi cimentare in percorsi alternativi da far provare a quei brontoloni degli imperiesi che non capiscono il suo sogno di far diventare la città in una Boston in miniatura con piste paragonabili a quelle del Gran Premio del Bahrain. Da non dimenticare anche la delega alle partecipate così da poter controllare l’andamento e le nomine all’interno di Go Imperia, Amat, Seris, Imperia Servizi etc… 

A Maria Teresa Parodi, oltre al commercio in entrata, riscontriamo in uscita le manutenzioni, una delle poche cose che stava iniziando a carburare, finite nel calderone dei lavori pubblici in capo all’assessore Guido Abbo. 

Inascoltati mugugni di Nicola Podestà, assessore alla cultura, che avrebbe voluto la delega alle manifestazioni così da poter ripartire il risicato budget a disposizione anche per iniziative di maggior spessore. Infine, Vassallo (assessore allo sport, turismo, protezione civile, manifestazioni e promozione del territorio) , l’ultimo arrivato, al quale Capacci non ha tolto e non ha dato nulla.

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