26 Aprile 2024 14:21

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26 Aprile 2024 14:21

AGNESI. È FINITA DAVVERO, I DIRIGENTI COLUSSI A IMPERIA ANNUNCIANO:”CHIUSURA IL 31 DICEMBRE 2016″. I SINDACATI:”PROSEGUE IL TAVOLO PER…”/ L’INCONTRO

In breve: Domani, mercoledì 29 giugno, è stata convocata un'assemblea, dalle 13.30 alle 14 30, dove i sindacati esporranno ai dipendenti le possibilità di ricollocamento prospettate nuovamente oggi.

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È terminato da pochi minuti il confronto tra i vertici della Colussi e i sindacati a seguito dell’incontro avvenuto lo scorso 23 giugno a Bologna dove l’azienda ha annunciato il piano di ricollocamento per parte (90) dei 103 lavoratori ad oggi impiegati. Al termine dell’incontro i vertici dell’azienda si sono trincerati dietro a un “No Comment”. All’incontro hanno partecipato anche i vertici di Confindustria locale. Domani, mercoledì 29 giugno, è stata convocata un’assemblea, dalle 13.30 alle 14 30, dove i sindacati esporranno ai dipendenti le possibilità di ricollocamento prospettate nuovamente oggi. 

“Fino all’ultimo abbiamo cercato di salvare questo sito produttivo – ha detto Claudio Bosio della Cisl – per noi era importante non tanto quanti lavoratori sarebbero rimasti occupati qui ma far si che questa azienda rimanesse. Purtroppo l’azienda ci ha confermato che la scelta di Colussi è quella di chiudere al 31.12.2016 e parrebbe che si stia attrezzando una linea di produzione del segmento Agnesi a Fossano. A fronte di questo abbiamo avviato un confronto per capire la disponibilità dell’azienda a fronte di questa chiusura quali sono i margini di trattativa per la ricollocazione dei dipendenti. L’azienda ci ha detto che è in grado di ricollocare negli altri siti produttivi altri 30-35 lavoratori altri, secondo l’azienda, potrebbero essere ricollocati in aziende del territorio con le quali stanno tentando di instaurare una sinergia.

Si è parlato anche della possibilità di ricollocare dei lavoratori nel museo che potrebbe nascere ma anche uno spaccio di vendita ma questo sarà ancora tutto da vedere. L’azienda si è impegnata a parlare con tutti i lavoratori e sondare tutti i lavoratori e la loro disponibilità. Noi abbiamo voluto percorrere fino in fondo le intenzioni dell’azienda e trasferire ai lavoratori un ventaglio di opportunità in maniera molto chiara se poi i lavoratori non vorranno percorrere queste opportunità potranno mantenere lo stato di agitazione e di sciopero dopodiché però bisognerà sedersi al tavolo”.

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