29 Marzo 2024 02:28

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29 Marzo 2024 02:28

IMPERIA CALCIO NEL CAOS. PIGNORATE MAGLIE, PANCHINE E BORSE PER UN DEBITO DEL 2012. IL PRESIDENTE GRAMONDO: “DOMENICA RISCHIAMO DI NON GIOCARE”/ECCO COSA È SUCCESSO

In breve: Il decreto ingiuntivo è frutto di un debito pari a 90 mila euro per il mancato pagamento delle rate del mutuo per la costruzione/gestione del campo di Dolcedo. Il presidente Gramondo: "Dopo quello che è successo lascerò il calcio"

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L’Imperia Calcio è nei guai. Questo pomeriggio, infatti, tre ex dirigenti della società neroazzurra ASD Imperia CalcioRoberto Bonavia, Mino Sinagra e Franco Diego, si sono presentati al Campo Salvo di Piani, accompagnati dai legali, Angela Marrali e Renato Giannelli, e dall’ufficiale giudiziario per definire la valutazione delle attrezzature presenti a seguito di un decreto ingiuntivo presentato nei confronti della società oggi presieduta dal presidente Fabrizio Gramondo. Il decreto è frutto di un debito pari a 90 mila euro per il mancato pagamento delle rate del mutuo per la costruzione/gestione del campo di Dolcedo. Il contratto fu firmato nel 2012, con una durata sino al 2020, dall’allora presidente dell’Imperia Antonio Gagliano e dall’allora presidente della Pro Imperia Marco Alberti. Il saldo, ad oggi, non è avvenuto. Da qui il decreto ingiuntivo.

Il presidente Gramondo è fuori di se: “Innanzitutto non ci aspettavamo un comportamento simile, visto che gli avvocati stanno discutendo da tanti mesi. Abbiamo ricevuto questo decreto ingiuntivo, immediatamente esecutivo, ma avevamo presentato ricorso. L’udienza è stata fissata a settembre. Perché ci vogliono pignorare tutto ora? E se a settembre vincessimo il ricorso? È successo qualcosa di inimmaginabile. Hanno pignorato tutto, maglie, panchine, borsoni, pettorine, palloni, birilli. Noi rischiamo di non giocare ne sabato con la juniores ne domenica in campionato. L’ufficiale giudiziario ha fotografato tutto, non possiamo toccare niente“.

“I fatti si riferiscono al 2012 – prosegue GramondoNoi cosa c’entriamo? Giovedì prossimo gli ufficiali giudiziari potrebbero già procedere alla confisca, caricando tutto direttamente su un camion. Quel contratto fu firmato da Gagliano e Alberti, come Imperia e Pro Imperia. Alberti, però, e questa e la beffa più grande, venne dopo la firma in assemblea e il direttivo della Pro Imperia votò contro. Gagliano in più non si è neanche presentato oggi, per quello che è di nostra conoscenza non ha neanche avanzato alcuna richiesta. Non solo, il campo oggi è inutilizzabile, perché dopo l’alluvione è stato chiuso con ordinanza dal Comune di Dolcedo. Abbiamo utilizzato il campo solo per un anno e mezzo. Noi siamo disposti a saldare una parte del dovuto, ma certamente non l’intera cifra”.

“Lo dico onestamente – conclude Gramondo – Dopo quello che è successo io credo che non proseguirò più. Lascerò il calcio. Non so se l’Imperia esisterà ancora il prossimo anno. Io mi tiro fuori. Pensiamo al danno di immagine irreparabile. Abbiamo cercato di fare il possibile in questi anni e questo è il risultato. Sono senza parole”.

 

 

 

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