26 Aprile 2024 04:49

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26 Aprile 2024 04:49

I legali di Umberto Giardini, l’ex avvocato del Comune accusato di infedele patrocinio, chiedono il rito abbreviato. Il Comune di Imperia si costituisce parte civile

Il legali in udienza questa mattina.
Il legali in udienza questa mattina.

Si è svolta questa mattina l’udienza preliminare del processo a carico dell’ex avvocato del Comune di Imperia Umberto Giardini accusato di infedele patrocinio. I legali di Giardini, gli avvocati Alessandro Mazza e Cesare Zaccone, hanno avanzato la richiesta di rito abbreviato (in caso di condanna è previsto uno sconto di un terzo della pena, ndr) condizionato a all’acquisizione di documenti, lettere e verbali della commissione di collaudo oltre ad un parere di un noto giurista torinese che si è espresso sui passaggi legali effettuati da Giardini durante il suo mandato.

Le richieste hanno trovato l’opposizione sia del Pubblico Ministero Maria Antonia Di Lazzaro sia dell’avvocato del Comune di Imperia, che si è costituito parte civile, Massimo Boggio. Il P.M. dal canto suo ha chiesto che nel caso in cui venisse accolta l’istanza della difesa venga ascoltato dal tribunale l’ing. Pierre Marie Lunghi dirigente del settore porti e demanio del Comune di Imperia. Il Giudice Monocratico del Tribunale di Imperia Sonia Anerdi si è riservata di decidere sulle istanze presentate dalla difesa di Giardini aggiornando l’udienza al 25 novembre prossimo. A seguito di tale udienza il dibattimento vero e proprio inizierà il 3 febbraio 2014. 

Giardini, lo ricordiamo, nel 2011 fu incaricato dal Comune di Imperia di rappresentare l’Ente dinnanzi al T.A.R. (Tribunale Amministrativo Regionale) in occasione del ricorso presentato dalla Porto di Imperia S.P.A. e da Acquamare s.r.l. contro il provvedimento di decadenza della concessione demaniale in capo alla S.P.A. partecipata dallo stesso Comune con il 33% delle quote. Giardini è accusato di non aver presentato due verbali della commissione di vigilanza e collaudo del porto turistico che secondo la Procura erano determinanti per avvalorare il provvedimento di Lunghi.

Il Tribunale genovese accolse dunque l’istanza di sospensione del provvedimento di decadenza e in seguito Giardini fu indagato e poi rinviato a giudizio con l’accusa di infedele patrocinio.

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