26 Aprile 2024 04:31

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26 Aprile 2024 04:31

IMPERIA. MUSEO NAVALE, FURIA SERAFINI SU STRESCINO: “UNO SHOW DELL’INGANNO. MALDESTRO TENTATIVO DI PRENDERSI MERITI NON SUOI. E QUANTE MAGAGNE…”

In breve: "Impegnato fuori sede, ho potuto finalmente prendere visione del filmato e delle dichiarazioni rilasciate dal sig. Strescino, martedi 7 c.m, in occasione di quel vergognoso show televisivo 'a porte chiuse' sulla cosiddetta 'presentazione' del Museo Navale."

collage strescino serafini Imperia. Arrivano a quasi dieci giorni dalle dimissioni di Paolo Strescino, ma pungono come spilli le dichiarazioni in merito di Flavio Serafini, Direttore del Museo Navale di Imperia. Non invitato a quello che definisce uno “show a porte chiuse”, Serafini ripercorre le tappe dell’operato dell’ex Assessore allo Sport e Manifestazioni del Comune di Imperia, in relazione al Museo, ma non solo, costellato da “infinite magagne”. Ecco le parole di Serafini: “Impegnato fuori sede, ho potuto finalmente prendere visione del filmato e delle dichiarazioni rilasciate dal sig. Strescino, martedi 7 c.m, in occasione di quel vergognoso show televisivo “ a porte chiuse” sulla cosiddetta “presentazione” del Museo Navale. Dico “porte chiuse” ( folta la delegazione dell’Amministrazione, mancavano solo i messi!), ma senza il Vice Sindaco ( Responsabile dei LL.PP.), non invitato. Ovviamente, nessun invito al sottoscritto, Direttore del Museo, forse per timore di un acceso contraddittorio. Procediamo con ordine. Non credo che l’ex Assessore Sara Serafini abbia bisogno di un difensore, ma sul suo operato (al Museo sono conservate da anni tutte le copie degli Atti dell’A.C.) posso affermare, documentato, quanto segue: –          Durante il suo mandato ha finalmente formalizzato le gare di appalto con le Ditte che oggi, grazie a Lei, stanno lavorando. –          Ha interrotto quel perverso pagamento, in atto da anni, dei rimessaggi a Cala Galera dello scafo di una copia di Luna Rossa. Il maldestro e meschino tentativo di Strescino di prendersi meriti non suoi nel momento di lasciar l’incarico e di riversare responsabilità e colpe ai predecessori ( ma lui dov’ era?) è apparso evidente sotto gli occhi di tutta una cittadinanza! Chi non ricorda quando il sig. Strescino,  in evidente difficoltà, pregò Sara Serafini, museologa, di accettare l’assessorato alla cultura dopo aver azzerato la Gunta? Chi non ricorda quando il Personaggio, reduce da vari schieramenti politici, assicurò la Città sulla trasparenza del cosiddetto “Laboratorio per Imperia”, fuori dalla cricca dei politicanti, ed invece fece pressione su Sara Serafini affinchè appoggiasse la sua inutile scalata al Nuovo Centro Destra, pronto poi, per ripicca, a lasciarla in pasto agli squali della politica, questa volta anche con la complicità di un Sindaco vittima dei suoi ricorrenti ricatti? Acqua passata, certo! Ma le scelte sbagliate si devono pagare! La Città è stremata, più sporca di Casablanca, con strade dissestate ( sono migliori quelle di Agadir!), ascensori fermi da mesi, una banchina lasciata in un desolante abbandono,ecc, sono lo specchio umiliante di una Città senza futuro! Per Strescino il turismo doveva essere richiamato da Luna Rossa per la quale sono stati spesi quasi 100.000 euro che ora vengono a mancare negli allestimenti museali:  altro sperpero di denaro pubblico! Un oculato amministratore avrebbe dovuto essere più prudente nel richiedere a suo tempo la donazione e nella scelta dei luoghi per l’ affrettato arrivo di quello scafo per il quale per mesi non è stato possibile trovare una  degna sistemazione. Per inciso, oggi 16 luglio, Mister Prada ritira lo scafo: altra figuraccia della Città! Tornando al Museo, vorrei smontare i toni trionfalistici  esposti nello show  televisivo sui tempi di apertura ( fine anno solare): Altro inganno o , se volete, presa di fondelli! Le “magagne” sono infinite: tetto da rivedere, ascensore bloccato per infiltrazioni piovane, finestre lato mare “scivertate” , con infissi che lasciano scolare acqua nelle sale, impianto di condizionamento da terminare e collaudare, vetrine fuori misura, pavimenti ancora in cemento grezzo, specie per la sala mostre temporanee, incertezza sulla tempistica dei lavori della Direzione Regionale della Sovrintendenza, allestimenti fermi da sette anni sulle sale di ponente, bonifica della zone con umidità di risalita, mancanza di un ufficio già operativo, grondaie da rivedere,  locali ancora inaccessibili del Lotto Uno, servizi collaterali ancora tutti da inventare, ecc, ecc. Con questo andazzo, i tempi di trasferimento saranno infiniti! Per inciso, buona parte del trasloco si sta facendo con la forza lavoro dell’Associazione e con i mezzi del Comune (un’Ape) quando disponibile.  Strescino pensa che l’inaugurazione debba essere solo limitata a quella del Lotto Due, dimenticando che l’85 % dei reperti più qualificanti, quelli che appartengono alla storia  vera della Città, non possono restare nella vecchia sede per altri anni perché le Collezioni per legge  sono indivisibili e non si possono creare due mezzi Musei!  Infine, l’Associazione Amici del Museo Navale, legale proprietaria di reperti, ha presentato ben otto anni orsono un progetto di gestione che non è stato ancora discusso. Nel frattempo sono stati buttati via altri 24.000 euro per uno “studio di fattibilità”, indagine  che si rivelata inadeguata, come proprio Sara Serafini fece notare a suo tempo. Forse nel corso dello show qualcuno avrebbe dovuto ringraziare l’Associazione che per 35 anni ha lavorato gratuitamente a favore della Città, dotandola di un patrimonio unico al mondo e che, “sic stantibus rebus” potrebbe avere un altro destino se non vengono rispettati i tempi che l’Associazione pretende, oltre a tener conto  del  suo insindacabile giudizio sul rispetto filologico, museologico  e della sicurezza del patrimonio marittimo che ancora le appartiene! E, per finire, io non sono un “maleducato”, come sostenuto nelle sue dichiarazioni; il mio curriculum e l’impegno a favore della Città è riconosciuto in tutto il mondo. Potrò in certi momenti essere anche spigoloso, ma solo con le persone supponenti ed arroganti. Non sono il “Presidente” del Museo, semmai il Direttore, anche se spesso volutamente non coinvolto nei processi decisionali.

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