26 Aprile 2024 16:19

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26 Aprile 2024 16:19

IMPERIA. “IL FATTO NON COSTITUISCE REATO”. ASSOLTI I TRE IMPRENDITORI ACCUSATI DI AVER PAGATO PER AMMORBIDIRE I CONTROLLI SULLA SICUREZZA NEI CANTIERI / LA SENTENZA

In breve: Il Pubblico Ministero Alessandro Bogliolo aveva già presentato la richiesta di assoluzione per due dei tre imputati mentre per il terzo aveva chiesto la condanna.

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Imperia – “Assolti perché il fatto non costituisce reato”. È questa la sentenza emessa dal collegio dei giudici composto da Varalli, Luppi e Aschero, che questa mattina ha assolto i tre imprenditori Walter Muca, Ester Sessa e Gianni Silvano accusati di indebita induzione nei confronti di Daniele Deplano, ex assessore del Comune di Badalucco e membro ispettivo del comitato paritetico territoriale (condannato a 1 anno e 8 mesi di carcere con la formula del rito abbreviato con l’accusa di concussione per induzione) con l’obiettivo di ammorbidire i controlli sulla sicurezza del proprio cantiere ad opera, proprio, del Deplano.

Il Pubblico Ministero Alessandro Bogliolo aveva già presentato la richiesta di assoluzione per Silvano e Sessa mentre per Muca, accusato di aver corrisposto 1000 euro Deplano, aveva chiesto la condanna. Quest’ultima richiesta, però, non è stata accolta dai giudici che ha assolto tutti e tre gli imprenditori. 

Damiris Bellini, legale di Walter Muca aveva chiesto l’assoluzione in quanto il suo assistito “sollecitato in modo subliminale” nel corso dell’intercettazione ambientale incriminata. La moglie dello stesso Muca in aula, interrogata dal PM, ha spiegato infatti che il Deplano aveva chiesto un prestito di alcune migliaia di euro per aiutare il figlio disabile (“in realtà soldi poi utilizzati per giocare alle macchinette” ha poi aggiunto il PM Bogliolo) e non per motivi di lavoro.

Il legale Damiris Bellini ha poi contestato la qualifica di pubblico ufficiale di Deplano (se non venisse ravvisata dai giudici decadrebbero le accuse per Muca) e le intercettazioni ambientali, definite “fallaci”. I legali di Sessa e Silvano (difesi dagli avvocati Mager e Acquarone) si sono allineati alla richiesta di assoluzione del PM.

 

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