19 Aprile 2024 05:22

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19 Aprile 2024 05:22

Caso Dentix, l’allarme dei sindacati. “A rischio 400 posti di lavoro e pazienti curati a metà”

In breve: Anche i sindacati, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, intervengono nella vicenda Dentix, esprimendo forte preoccupazione per clienti e lavoratori.

“A rischio 400 posti di lavoro”. Anche i sindacati, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, intervengono nella vicenda Dentix, esprimendo forte preoccupazione per clienti e lavoratori.

Dentix: i timori dei sindacati

“È fortissima – si legge in una nota stampa dei sindacati di categoria – la preoccupazione per il futuro dei lavoratori e dei pazienti di Dentix Italia, società controllata dal colosso Dentix Spagna, di proprietà del dentista Angel Lorenzo Muriel, che conta oltre 60 studi dentistici in Italia e che, da marzo, ha chiuso i battenti.

I numeri parlano chiaro, e raccontano di una crisi davvero imponente: migliaia di pazienti abbandonati, curati a metà per lo stop dell’attività aziendale, e 400 posti di lavoro a rischio.

I lavoratori, preoccupati sia per il loro impiego che per la salute dei clienti sono stati lasciati da settimane senza notizie certe su una possibile riapertura, nonostante la ripartenza di alcune aziende concorrenti. Anche dalla sede amministrativa di Milano tutto tace, ed è certo che non aiutano a rasserenare gli animi le voci delle difficoltà economiche e di un problema di liquidità che metterebbe a rischio la sopravvivenza stessa di Dentix Italia

I dentisti, estranei alla gestione organizzativa, si sono trovati in questi mesi a dover sopperire alla mancanza di comunicazione da parte della società nei confronti della clientela, che in alcuni casi ha scelto di rivolgersi alle associazioni di difesa dei consumatori per essere tutelata.

A preoccupare lavoratori e sindacati è la data del 21 giugno, quando scadranno le ulteriori 5 settimane di cassa integrazione in deroga, terminate le quali si dovranno verificare le possibilità per poter accedere ad ulteriori ammortizzatori sociali. Questo, fermo restando la volontà di riaprire quanto prima, anche per dare risposte ai pazienti che necessitano di interventi in alcuni casi di natura sanitaria; interventi, che in molti casi sono già stati pagati in anticipo.

Le organizzazioni sindacali chiedono certezze sulla continuità aziendale, oltre a garanzie sui pagamenti delle retribuzioni, e in particolare sugli accantonamenti dei trattamenti di fine rapporto dei dipendenti”.

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