Sono 431 le denunce all’Inail nell’imperiese per infortunio sul lavoro da Covid-19. È questo il dato che emerge nella scheda regionale infortuni che raccoglie i dati tra il 1° gennaio e il 31 maggio 2020.
Coronavirus: contagi sul lavoro, a Imperia 431 denunce all’Inail
Considerando l’intera regione Liguria, il totale di denunce di infortunio sul lavoro da Covid-19 nel periodo di riferimento (gennaio-maggio) sono state 2.131, di cui 10 con esito mortale. Si tratta di una cifra che corrisponde al 4,5% del totale delle denunce in Italia (47.022).
Le professioni più colpite sono in assoluto infermieri, medici, operatori socio sanitari e ausiliari ospedalieri.
Ecco il dettaglio:
– tra i tecnici della salute l’87,2% sono infermieri;
– tra le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali il 99,8% sono operatori socio sanitari;
– tra le professioni qualificate nei servizi personali ed assimilati il 57,9% sono assistenti ed accompagnatori
per disabili in istituzioni;
– tra il personale non qualificato nei servizi di istruzione e sanitari il 69,6% sono ausiliari ospedalieri;
L’attività economica:
– la gestione Industria e servizi registra il 97,4% delle denunce, seguono la Navigazione (1,9%) e la gestione per conto dello Stato (0,7%);
– poco meno del 90% delle denunce codificate per settore di attività economica (Ateco) riguarda gli ospedali, le case di cura e di riposo del settore “Sanità e assistenza sociale” (75,3% delle denunce) e gli organi preposti alla sanità, come le Asl, dell’”Amministrazione pubblica” (11,8%); le professionalità più colpite sono infermieri, medici, operatori socio-sanitari e ausiliari ospedalieri;
– il settore “Noleggio e servizi alle imprese” registra il 2,6% delle denunce codificate: gli addetti alle pulizie tra i più colpiti (“personale non qualificato nei servizi di pulizia, ecc.”, 2,2% delle denunce) e i lavoratori interinali “prestati” a svariate attività e professionalità (comprese quelle di natura sanitaria e di pulizia);
– nel settore del Commercio, presente con il 2,1% delle denunce, prevalgono le attività svolte nei supermercati e nelle farmacie, sostanzialmente addetti alle vendite.
I decessi:
– la metà dei decessi riguarda il personale sanitario (medici, infermieri, operatori sanitari);
– il settore di attività economica (Ateco) più colpito è la Sanità e assistenza sociale.