27 Aprile 2024 01:27

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27 Aprile 2024 01:27

Diano Marina: accusato di ricettazione di merce contraffatta, imprenditore assolto in Tribunale /La sentenza

In breve: L'imprenditore dianese era accusato di introduzione nello stato ai fini di detenzione e vendita di merce contraffatta e di ricettazione.

Assolto perché “il fatto non costituisce reato”. È questa la sentenza pronunciata il 29 settembre dal giudice Gup del Tribunale di Busto Arsizio, nell’ambito del processo che vedeva sul banco degli imputati Luca De Meo, titolare della Computer Service di Diano Marina, con l’accusa di introduzione nello stato ai fini di detenzione e vendita di merce contraffatta e di ricettazione.

Diano Marina: accusato di detenzione e vendita di merce contraffatta, assolto imprenditore di Diano Marina

Nel dettaglio, il procedimento coinvolge 17 altri titolari di altrettante aziende sparse nel territorio nazionale e oltre (Malta, Gallarate, Frosinone, Rivarolo Canavese, Taranto, Pisa, Vercelli, Bari, Vercelli e altri) e che operano nel settore della telefonia, computer e che effettuano anche riparazioni di dispositivi cellulari e smart in genere.

“È stato dimostrato – spiega il difensore di Luca De Meo, Alessandro Lodato Costa – che il De Meo comprava  componentistica di ricambio “ufficiale”, attraverso un sito di pubblica accessibilità per gli addetti al settore facente capo ad una delle più grosse aziende del mercato europeo di pezzi di ricambio, la Planet Tecnologies Limited, assolvendo sia all’iva intracomunitaria sia ad ogni altro adempimento fiscale.

Questa azienda emetteva regolarmente fatture agli acquirenti che venivano registrate, purtroppo poi, avendo fissato la sede legale a San Marino, ometteva di corrispondere l’iva per cifre stratosferiche, cosa che ha dato avvio all’indagine.

Con un’articolata memoria continua il legale– si è dimostrato, intanto, che non sussiteva nessun accordo né concorso nel reato con le altre aziende (legali rappresentanti) coimputate, mentre è stata dimostrata la piena innocenza del signor De Meo, per quanto riguarda le contestazioni di natura fiscale.

All’udienza del 29.9.2020 previa rinuncia dell’eccezione di incompetenza territoriale della difesa, il giudice Gup del Tribunale di Busto Arsizio ha dichiarato non doversi procedere assolvendo con la formula più ampia l’imputato, ossia perché il fatto non costituisce reato.

Gli altri imputati nei capi di imputazione che non riguardano il De Meo, invece, hanno visto accogliere l’eccezione di incompetenza territoriale affronteranno il merito presso i rispettivi tribunali competenti.

Nel procedimento – conclude Costa – sono state identificate dalla pubblica accusa come persone offese del reato alcuni soggetti economici di importanza globale, che ancora in sede di udienza preliminare non si sono costituite parti civili, tra cui Samsung Electrincs Italia spa, Apple Italia srl, Lg Electronics Italia spa, Huawei Tchnologies Italia srl, Nokia Italia spa, Microsoft srl, Sony Europe Limited spa, Asus Technology srl”.

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