26 Aprile 2024 06:29

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26 Aprile 2024 06:29

Caso Fedez, Primo Maggio: parla il discografico imperiese Senardi. “Ha fatto bene a esporsi. Gli artisti devono esprimere opinioni, altrimenti musica e cultura rimarranno sempre fanalini di coda”

In breve: Il rapper milanese da giorni è saltato agli onori della cronaca per il discorso sul palco del Primo Maggio.

“Penso che Fedez abbia fatto molto bene a dire quello che ha detto sul palco del Primo Maggio. L’ho apprezzato molto, non solo il contenuto ma anche il fatto che ci abbia messo la faccia”. Così il discografico imperiese Stefano Senardi, per anni nel team dell’organizzazione del Concertone del Primo Maggio, come produttore o consulente artistico, interviene sul “caso Fedez”.

Il rapper milanese, com’è noto, da giorni è saltato agli onori della cronaca per il discorso sul palco contro l’atteggiamento della Lega rispetto al decreto legge Zan e la sua presa di posizione sulla necessità di aiuto per i lavoratori dello spettacolo e della culturaFedez si è poi scagliato contro la Rai, accusando i vertici di aver tentato di censurare il suo discorso, pubblicando online la telefonata avvenuta con alcuni dei responsabili prima dell’evento.

Caso Fedez, Primo Maggio: parla il discografico imperiese Senardi

“Il nostro è diventato un paese che non è più abituato ad ascoltare qualcuno che dice le cose che pensa. 

È giusto che è un artista si esprima e dica le proprie opinioni perché quello fa parte anche della libertà di espressione che è il pilastro della nostra democrazia e della nostra costituzione ovviamente senza lanciare continuamente provocazioni contro la società civile, ma riflettendo e dialogando.
È inaccettabile che qualcuno dica ‘tu pensa a cantare’. Il 1 maggio significa anche libertà e giustizia sociale.

L’ho detto tante volte e lo ripeto: finché molti, o meglio tutti, i grandi della musica non diranno qualcosa e si esporranno pubblicamente come ha fatto lui che ci ha messo la faccia, mettendo anche un po’ a rischio la sua carriera, la musica e la cultura continueranno ad essere considerate in Italia un misero fanalino di coda e non riusciremo a tutelare veramente una categoria di lavoratori sempre più a rischio.

Per il momento io so solo che Fedez, insieme ad altri suoi colleghi, con grande generosità esenza farsi pubblicità ha elargito importantissime somme di denaro per la lotta al Covid e a favore dei lavoratori dello spettacolo.

Abbiamo bisogno della cultura che crea uguaglianza e libertà almeno tanto quanto della ripresa economica e della difesa della nostra salute. Anzi senza lo sviluppo della cultura la ripresa economica sarà quella sbagliata e la nostra salute non sarà tutelata fino in fondo. 

La presa di posizione di Fedez sulla necessità di aiuto per i lavoratori dello spettacolo e della cultura è stata importante. D’altronde il Governo deve capire che non si tratta di sovvenzione ma di finanziamento quello di cui ha bisogno la cultura e penso ci sia una grande differenza tra un termine l’altro.

Credo che nella giornata del primo maggio si sia persa un po’ un’occasione, quella di parlare sui mezzi di comunicazione principali di lavoro e dei problemi seri di questo mondo, dei suoi morti (150 dall’inizio dell’anno), dei suoi martiri e poi già che ci siamo delle opportunità e delle diseguaglianze che crea l’interconnessione che peraltro è in mano a padroni che pagano le tasse fuori dal territorio in cui si arricchiscono. 

Io credo che il concertone del 1 maggio di quest’anno e il relativo programma televisivo sia stato un momento molto importante e davvero apprezzabile perché ha presentato una grande varietà di proposte musicali, perché ha fatto discutere, bene o male, ma finalmente discutere, perché ha avuto un’ottima funzione informativa con i vari collegamenti e interventi, e centinaia di dati trasmessi in sovrimpressione e poi perché spero abbia contribuito a sensibilizzare anche tutti quei grandi cantanti assenti sul fatto che ogni tanto quando si ha un microfono in mano si può anche approfittarne per dire qualcosa di serio che riguarda la vita, il lavoro e la società.

Per quanto riguarda il discorso di Fedez, è inutile che la politica, che ha sempre lottizzato il servizio pubblico, adesso si scandalizzi. L’informazione dovrebbe essere neutrale e garantita e non usata dalla politica col bilancino come ha sempre fatto con la Rai o ha preteso che la Rai facesse.

Detto ciò mi piacerebbe che la scena musicale italiana fosse decisamente migliore e più consapevole e anche che chi è più coraggioso e più bravo fosse più considerato e più visibile aldilà degli streaming da me sempre considerati molto discutibili”.

 

 

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