20 Aprile 2024 02:57

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20 Aprile 2024 02:57

Droga e traffico di armi nel ponente ligure: dieci condanne e un’assoluzione in Tribunale

In breve: Si è concluso con dieci condanne e un'assoluzione, con la formula del rito abbreviato, il processo relativo all'operazione "Ponente Forever".

Si è concluso con dieci condanne e un’assoluzione, con la formula del rito abbreviato, il processo relativo all’operazione “Ponente Forever”, condotta dai Carabinieri, insieme alla Gendarmerie francese, che permise di individuare l’esistenza di una rete attiva tra Italia, Francia, Belgio e Olanda interessata alla provvista e distribuzione di armi e di ingenti quantitativi di stupefacente di diversa tipologia.

“Ponente Forever”: dieci condanne

Il Gup di Genova Filippo Pisaturo ha condannato a 14 anni, 2 mesi e 20 giorni di carcere Carmelo Sgrò, 38 anni, originario di Oppido Mamertina (Reggio Calabria), residente a Sanremo, escludendo l’aggravante mafiosa. Secondo gli inquirenti Sgrò era il vertice dell’associazione.

Ecco tutte le altre condanne:

  • Simone Calvini, 46 anni, residente a Sanremo, 9 anni e 4 mesi
  • Armand Kercuku, 33 anni, albanese, residente a Parma, 8 anni
  • Raffaele Vitale, 50 anni, residente a Sanremo, 7 anni 3 mesi e 20 giorni
  • Domenico Magnoli, 40 anni, nato a Cannes, residente a Valbonne, 4 anni
  • Luca Colombi, 43 anni, di Sanremo, 5 anni e 6 mesi di reclusione
  • Walter Gambeggi, 33 anni, 5 mesi
  • Giuseppe Di Giorno, 50 anni, di Sanremo, 2 anni e 8 mesi
  • Axel Carbone, 25 anni, 2 mesi
  • Jacopo Vargiu, 4 mesi, residente a Boissano (Sv)

Assolto, invece, Alfonso Gallico, 24 anni, originario di Palmi (Gioia Tauro), ma residente a Selvazzano Dentro (Pordenone).

Gli imputati erano accusati, a vario titolo, di detenzione/traffico di armi e sostanze stupefacenti, nonché fabbricazione/possesso di documenti d’identità falsi e procurata inosservanza di pena, aggravate dalla modalità mafiosa per aver agevolato la latitanza di un affiliato alla ‘ndrangheta (Carmelo Sgrò era accusato di aver favorito la latitanza di Filippo Morgante, esponente della cosca Gallico, provvedendo ai suoi spostamenti, fornendogli documenti di identità falsi, mettendo a disposizione immobili anche in Francia e sostenendolo economicamente con i proventi dell’attività illecita).

Sul fronte francese 33 le persone accusate, a vario titolo, di banda armata, associazione finalizzata all’importazione ed esportazione di stupefacenti e armi, riciclaggio e rapina.

 

 

 

 

 

 

 

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