20 Aprile 2024 14:33

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20 Aprile 2024 14:33

Taggia: bomba nel torrente Argentina, domenica 15 maggio l’evacuazione di 10 mila persone. “Non c’è alternativa, ma è tutto sotto controllo” / Foto e video

In breve: L'operazione avrà una durata di circa 10-12 ore, dalle 6 alle 21.

“Domenica 15 maggio avrà luogo l’evacuazione della popolazione per poter mettere in sicurezza l’ordigno bellico”. È stato annunciato al termine dell’incontro, svoltosi oggi presso la Prefettura di Imperia, volto a pianificare le attività connesse alla gestione e alla bonifica della bomba d’aereo da 1000 libbre rinvenuta durante i recenti lavori di pulizia dell’alveo del torrente Argentina.

Il raggio di interesse di evacuazione della popolazione sarà di 1500 metri, per un totale di circa 10 mila persone, nell’area tra Taggia, Riva Ligure e una parte di Sanremo. L’operazione avrà una durata di circa 10-12 ore, dalle 6 alle 21.

Taggia: ordigno bellico nel torrente Argentina, evacuazione domenica 15 maggio

Nel corso dell’incontro, a cui hanno partecipato tutti gli Enti coinvolti, l’Esercito Italiano, gli Artificieri, i Sindaci dei comuni interessati, le forze dell’ordine, l’Asl, la Croce Rossa, la Protezione Civile, la Regione Liguria, è stato illustrato il piano di intervento per la bonifica in sicurezza dell’ordigno in questione.

Armando Nanei, Prefetto di Imperia

“Il giorno individuato, salvo imprevisti dell’ultima ora, è domenica 15 maggio. Le operazioni dureranno tra le 10 e le 12 ore. Dobbiamo partire da una premessa: è un’operazione che va fatta, non abbiamo alternativa. Non si può lasciare quell’ordigno bellico di quelle dimensioni dove si trova. Va messo in sicurezza e va eliminato. Prima cosa è la tutela del personale operante. L’evacuazione deve essere gestita in maniera serena, cercando il coinvolgimento delle persone, che capiscono che c’è un problema di sicurezza per l’incolumità propria e di tutti gli esseri viventi della zona.

C’è grande collaborazione provinciale da parte degli enti, Provincia, Protezione Civile, Comuni, l’Asl si occuperà della parte più delicata, la messa in sicurezza delle persone fragili, le Rsa, le problematiche di carattere sanitario.

Oggi è stato messo il piano sul tavolo, ognuno si prende la sua parte di responsabilità. C’è grande collaborazione con le amministrazioni interessate, Taggia, Riva Ligure, Sanremo, Castellaro. Ognuno mette a disposizione quello che ha.

Dopo l’evacuazione, quando la zona sarà sgombra inizierà l’attività degli artificieri. Si tratta prima di togliere l’ordigno dal camion, che è la parte più complicata, e poi sarà spostato per essere incendiato. Stiamo parlando di professionisti di altissimo livello. Ci affidiamo in maniera totale e con grande fiducia e serenità.

Il raggio di evacuazione? Sarà di circa 1.500 metri. Ci saranno varie fasi.

La bomba non verrà fatta brillare ma verrà incendiata. Non ci sarà lo scoppio, ma ci sarà un sistema meno invasivo.

Una volta ‘dispolettato’, l’ordigno sarà sicuro. Non ci sarà il botto, ma sarà incendiato, molto probabilmente in una cava a Ventimiglia o una più vicina.

Se ho la situazione in mano? Sicuramente. Abbiamo a che fare con professionisti, persone responsabili. La popolazione sa di cosa si tratta anche grazie all’informazione. Cercheremo di creare meno problemi possibili augurandoci che vada tutto bene. Quando ci si affida a professionisti, quando c’è la collaborazione degli enti e delle istituzioni, si è sicuri di fare le cose seriamente. Non creiamo allarmismi particolari.

Le persone sgomberate saranno intorno a 10 mila tra Arma di Taggia, Riva Ligure e una parte di Sanremo. Individueremo i luoghi di ritrovo che verranno assistiti.

Chi ha il covid? Sarà una delle emergenze di cui si occuperà l’azienda sanitaria. Non sono numeri che possiamo stabilire oggi, ma siamo nelle mani di professionisti”.

Mario Conio, Sindaco di Taggia

Oggi è stata un’importante riunione che ha permesso di inquadrare appieno le complessità di un’operazione che si preannuncia davvero di estrema portata e importanza.

Il raggio di interesse di evacuazione della popolazione sarà di 1500 metri. Un raggio molto importante, ma è importante anche l’ordigno che è stato ritrovato.

Oggi sono state date le prime impostazioni tecniche. Abbiamo avuto un confronto con tutti gli enti interessati in queste operazioni.

Ci stiamo mettendo a disposizione per predisporre un piano di evacuazione per mettere misure di cittadini, che non potranno allontanarsi in maniera autonoma dalle loro abitazioni. Si predisporranno dei punti di raccolta a Taggia, dove verrà dato loro sostegno dal punto di vista alimentare.

Le operazioni dureranno circa 12 ore, sarà una sfida importante, da vivere con serenità. È una cosa che va fatta”.

Le operazioni di sgombero? Si sta ragionando di avviarle qualche giorno prima per le persone non autosufficienti. La grande sfida che Asl ha accolto per la gestione dei positivi, che al momento sono circa 180 e delle persone in assistenza domiciliare.

Queste operazioni cominceranno qualche giorno prima, per spostarle in serenità.

Oltre alle persone dovranno essere spostati anche veicoli e moto?

“C’è questo aspetto che è stato vagliato. Si inviterà la popolazione a spostare le auto che sono parcheggiate in strada. Quelle nei garage e nelle aree private non avranno certamente alcun problema.

Non sarà certamente un obbligo, ma un invito a farlo. Nel caso malaugurato di esplosione dell’ordigno, ci saranno dei danneggiamenti alle cose.

Stiamo valutando l’ipotesi di fare delle aree di sosta straordinarie, ma nel mio caso non è semplice perché il comune di Taggia è praticamente tutto compreso nell’area oggetto di evacuazione. Anche quello è un aspetto che stiamo monitorando”.

Giorgio Giuffra, Sindaco Riva Ligure

“È un’operazione su larga scala, parliamo di 1.500 metri di raggio, circa 1.100 persone saranno evacuate. Abbiamo una serie di complessità, prima fra tutte la Casa di Riposo ‘Anni Azzurri’, circa 100 degenti, poi le situazioni legate alle persone positive al Covid e a coloro che sono allettati per disabilità. Faremo tutto con serietà e professionalità, ma non potremo non tenere conto dell’impatto su una larga fetta di popolazione”.

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