26 Aprile 2024 23:26

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26 Aprile 2024 23:26

Imperia: appalto monopattini “fantasma”, esplode il caso Bit Mobility. “Esterrefatti dal Comune, faremo causa”

In breve: "Abbiamo saputo dell'intenzione del Comune di revocare l'appalto giovedì 23 febbraio, il giorno prima del consiglio comunale nel corso del quale è stata approvata una nuova gara per l'affidamento del servizio di sharing di monopattini elettrici e bici elettriche”.

“Siamo esterrefatti da quello che è accaduto. Abbiamo saputo dell’intenzione del Comune di Imperia di revocare l’appalto giovedì 23 febbraio, il giorno prima del consiglio comunale nel corso del quale è stata approvata una nuova gara per l’affidamento del servizio di sharing di monopattini elettrici e bici elettriche”. Così, a ImperiaPost, Michele Francione, direttore operativo della Bit Mobility, la società veneta che nell’ottobre scorso si è aggiudicata la gara d’appalto, indetta dal Comune di Imperia, per l’affidamento (4 anni) del servizio noleggio di monopattini elettrici. Un appalto “fantasma”, mai divenuto operativo (con l’efficacia dell’aggiudicazione) nonostante un vincitore. A distanza di 4 mesi l’amministrazione Scajola ha manifestato la volontà di revocarlo, affidando l’incarico a un legale, l’avvocato Cuocolo, per un importo pari a 14 mila euro circa.

La conversazione con Francione, che ha contattato il nostro giornale dopo aver letto la nostra inchiesta sul caso monopattini, ha chiarito alcuni degli interrogativi, mai chiariti dal Comune, relativi all’appalto per la gestione dei monopattini vinto dalla Bit Mobility nell’ottobre scorso. La società veneta non è stata l’unica a partecipare. Alla gara, infatti, ha preso parte anche la Bolt, leader mondiale del settore, che per un anno, senza procedura negoziata, ma a fronte di un protocollo di intesa, aveva garantito al Comune di Imperia, a costo zero, un servizio sperimentale di noleggio monopattini. La Bolt, a sorpresa, non ha vinto la gara, aggiudicata alla Bit Mobility, società attiva da alcuni anni sul territorio italiano, e ha abbandonato Imperia ai primi di novembre. La città è rimasta senza monopattini sino ad oggi, nonostante l’aggiudicazione del servizio. 

Imperia: caso monopattini, l’intervista a Michele Francione

“Dopo aver vinto la gara, con la conseguente aggiudicazione, attendevamo solo che il Comune sbrigasse le ultime formalità burocratiche per avviare il servizio. – racconta Francione – Il Comune di Imperia, invece, non si è mai più fatto sentire, sino a dicembre, quando siamo stati contattati dagli uffici per alcune informazioni sui monopattini che avevamo in dotazione.

All’epoca, a ridosso delle feste, ho chiesto di posticipare il confronto di pochi giorni, a inizio gennaio, quando contavamo di dare il via al servizio. Nel frattempo, come società, ci siamo organizzati, trovando un magazzino e assumendo 4 persone per poter espletare nel migliore dei modi il servizio a Imperia.

L’aggiudicazione non è mai divenuta efficace? Non ce ne siamo preoccupati. Normalmente è una formalità. Si tratta di verifiche di rito su requisiti, quali ad esempio la regolarità contributiva e la certificazione antimafia, che società come la nostra sono obbligate ad avere per poter lavorare con le pubbliche amministrazioni. Una formalità, ribadisco, tanto che spesso non ci viene neanche comunicata.

A gennaio ho contattato più volte il Comune di Imperia, senza avere mai una risposta. Fino a quando sono stato convocato a Imperia, giovedì 23 febbraio. In quella data, e solo in quella data, ho scoperto che il Comune intendeva revocare la gara d’appalto che ci eravamo aggiudicati. Era già tutto deciso senza che noi ne sapessimo niente e senza nessun confronto. Il motivo? Gli uffici mi hanno spiegato che l’amministrazione voleva non solo il servizio di noleggio di monopattini, ma anche di bici elettriche. Ho così proposto al Comune di trovare un accordo per portare noi le bici, visto che le abbiamo in dotazione. Nulla da fare. Allora ho proposto di indire una gara solo per il noleggio delle bici, ma il Comune ha nuovamente respinto la nostra richiesta.

A questo punto, visto che non abbiamo trovato alcuna volontà di venirsi incontro, andremo per le vie legali. Intendiamo opporci al Tar e, eventualmente al Consiglio di Stato, contro l’eventuale procedura di revoca, e citare il Comune per danni. Il nostro primo obiettivo è che non venga revocato il nostro appalto.

Noi abbiamo vinto regolarmente la gara indetta dal Comune, presentando l’offerta migliore. Abbiamo fatto degli investimenti e ci siamo organizzati. Non c’è alcun motivo logico per revocare l’appalto. Perché, poi, non accettare le nostre proposte sulle bici elettriche? E perché indire una nuova gara e rischiare un contenzioso quando c’è già un’azienda che può garantire il servizio? Sembra che il Comune voglia per forza indire una nuova gara e non capiamo il perché. Siamo davvero molto delusi dal comportamento del Comune di Imperia. Abbiamo vinto appalti in 30 comuni in tutta Italia e mai ci era capitato qualcosa di simile. L’assessore Gandolfo? Mai vista, ne sentita in tutti questi mesi”.

 

 

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