25 Aprile 2024 12:14

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25 Aprile 2024 12:14

Imperia: vertice in Prefettura per l’inquinamento dell’acquedotto a Taggia. “I 4 pozzi incriminati saranno scollegati”/Foto e Video

In breve: Il Commissario dell'Ato Idrico Claudio Scajola ha provato a spiegare cosa possa essere accaduto. "La cosa più probabile è che pescando nel fondo c’è sempre qualche cosa che può falsare questi parametri. Non sono pericolosi, ma comunque sono fuori dalla norma prevista".

“Continuiamo a lavorare come sistema di Protezione civile per dare tutta l’assistenza possibile alla popolazione residente nelle zone oggetto delle ordinanze dei Comuni di Taggia e Sanremo, in cui è vietato l’uso dell’acqua a fini idropotabili e anche per cucinare. Ovviamente Arpal e Asl continueranno ad effettuare analisi continue quotidiane dell’acqua auspicando di avere conferma dei dati già in miglioramento sulla rete idrica, così da poter liberare progressivamente quelle parti del territorio ancora vincolate dalle ordinanze”.

Così l’assessore regionale alla Protezione civile e Ambiente Giacomo Giampedrone al termine della riunione dell’unità di crisi convocata dal Prefetto di Imperia Valerio Massimo Romeo a seguito dell’inquinamento di quattro pozzi dell’acquedotto che rifornisce Taggia e Sanremo, dove è stato rilevato il solvente 1,2,3 tricloropropano in quantità superiore ai limiti di legge.

Inquinamento: acqua non potabile a Taggia e Sanremo, vertice in Prefettura

Presenti all’incontro il presidente della Provincia di Imperia e sindaco del capoluogo Claudio Scajola, il sindaco di Taggia Mario Conio e il vicesindaco Espedito Longobardi, la vicesindaco di Sanremo Costanza Pireri, il sindaco di Santo Stefano al Mare Marcello Pallini, il sindaco di Riva Ligure Giorgio Giuffra, il sindaco di Castellaro Giuseppe Galatà, il direttore sanitario della Asl1 Carlo Alberto Paolo Tersalvi, i dirigenti dei Dipartimenti regionali della Protezione civile e dell’Ambiente e i vertici di Rivieracqua, il direttore generale Angela Ferrari, il direttore esecutivo Valerio Chiarelli e, in video collegamento, il presidente Alberto Mangiante.

La Protezione civile regionale ha fornito 2 serbatoi da 5 mila litri ciascuno al Comune di Taggia, consegnando anche 3 bancali e mezzo di bottiglie d’acqua per i Comuni di Taggia e Sanremo e domani metterà a disposizione altri 4 bancali per la popolazione interessata dai disagi insieme ad altre due cisterne da 3mila litri ciascuna per il Comune di Sanremo.

Giacomo Giampedrone, assessore regionale alla Protezione civile e Ambiente

“C’è stata una mobilitazione della Protezione Civile regionale fin da subito. Continueremo a farlo fintanto che i dati non torneranno negativi in modo da poter liberare dai vincoli le ordinanze di Taggia e Sanremo che stanno tenendo una fetta importante della popolazione senza l’utilizzo dell’acqua.

Lo facciamo nella consapevolezza che continueremo ad analizzare quei dati anche nei prossimi giorni, in attesa che questo miglioramento possa confermaci di poter ridare piena potabilità.

Da li cercheremo, nei 15 giorni successivi, di scollegare questi 4 pozzi incriminati e collegare direttamente al Roja, questa è una manovra che avverrà in qualche settimana, e ci consentirà di essere completamente scollegati e di usare la fonte di approvvigionamento del Roja”.

Angela Ferrari direttore generale Rivieracqua

“Sabato e Domenica abbiamo fatto delle manovre di rete per escludere i due pozzi principalmente inquinati e quindi sono stati esclusi dal circuito di potabilizzazione.

Stiamo controalimentando con il Roja, quindi non usiamo più l’acqua dei pozzi ma direttamente dal Roja. Nei prossimi giorni completeremo queste manovre per cercare di escludere completamente i pozzi incriminati, che sono solamente 4.

Uno dei 4 risulta presentare questo carattere non rientrante nei parametri. Ci siamo impegnati a completare questa manovra nel più breve tempo possibile.

C’è stato un impegno da parte delle autorità per far si che le analisi, che comunque vengono fatte quotidianamente sia da Rivieracqua che dall’Arpa, verrano fatte in continuità.

Si cercherà di accelerare i tempi di elaborazione delle analisi e di referto da parte dell’ASL. Usciamo con uno spirito più positivo, considerando le ultime analisi che sono state fatte”.

Claudio Scajola commissario Ato idrico

“Partiamo sempre dal presupposto che il servizio idrico in questa provincia è stato molto trascurato. I pozzi pescano nel fondo, così facendo nascono questi problemi.

Dobbiamo accelerare le verifiche dell’Arpal che non possono essere così lunghe. Per far si che le risposte di quando si esce dai parametri sfalsati possano essere più celeri.

Mi pare che si stia avviando a soluzione il problema anche con l’isolamento di alcuni pozzi e alcuni bypass fatti nell’acquedotto.

Questo problema che sta facendo grandissimo disagio, andrà a soluzione in tempi molto brevi. Questo non si deve ripetere, non si devono ripetere continuando la siccità.

Bisogna accelerare ulteriormente affinché il sistema delle fonti di approvvigionamento, possa essere un sistema che garantisca l’acqua per tutti.

È difficile da capire, la cosa più probabile è che pescando nel fondo c’è sempre qualche cosa che può falsare questi parametri. Non sono pericolosi, ma comunque sono fuori dalla norma prevista.

Bisogna evitare che succeda, bisogna manutenere i pozzi, fare le filtrazioni giuste e avere l’adduzione di acqua che sia la migliore.

Paghiamo mancati investimenti e una gestione di Rivieracqua che ahimè dico da molti anni”.

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