28 Aprile 2024 08:31

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28 Aprile 2024 08:31

Imperia: nel porto di Oneglia squillano le trombe della protesta dei pescatori contro le nuove normative europee. Stessa iniziativa a Sanremo/Foto e Video

In breve: La protesta sorta dopo che l'Europa ha annunciato di voler puntare all'eliminazione della pesca a strascico entro il 2030

Protesta questa mattina a Imperia e Sanremo dei pescatori che usano il metodo a strascico. Il settore in Liguria conta 64 imbarcazioni su un totale di 490. Di queste 9 sono a Sanremo, 3 a Bordighera e 5 ad Imperia. La protesta è rivolta alle nuove normative europee che mettono a rischio l’intero comparto.

La protesta sorta dopo che l’Europa ha annunciato di voler puntare all’eliminazione della pesca a strascico entro il 2030

Spiega Lara Servetti di Legacoop Liguria: “Ricordiamo che le imbarcazioni a strascico sono quelle che pescano i famosi gamberi viola e che assicurano il prodotto ittico a tutto il sistema della ristorazione. Un segmento di flotta che la Comunità Europea vuole fare scomparire in nome di una sostenibilità formale. E’ sostenibile far arrivare nei nostri ristoranti e supermercati il pesce che proviene da altri continenti dove regole igienico sanitarie, di pesca, lavoristiche, fiscali e di sicurezza non sono certamente quelle dell’Europa e dell’Italia?

Nel nostro paese al prodotto ittico deve essere garantito il rispetto della catena del freddo, siamo consapevoli che il prodotto ittico si deteriora giorno dopo giorno? E’ sostenibile far viaggiare su gomma il pesce e vietare a nostri pescatori di pescare? Ricordiamo che le nostre imbarcazioni sono con battute di pesca giornaliere con attrezzature artigianali e che rispondono ai requisiti fissati già ad tempo dalla stessa comunità Europea”.

Per questo stamani a Imperia e Sanremo i pescatori hanno fatto suonare le sirene dei loro pescherecci, richiamando l’attenzione dei passanti. Sulle barche sono stati anche esposti cartelli con la scritta “#SOS_EU_Fishing”.

Lo sfogo di un armatore imperiese: “Leggi e regole assurde. Rischiamo l’affondamento della flotta della pesca a strascico”.

Sottolinea Rocco Iarlori, armatore di una delle imbarcazioni onegliesi per a pesca a strascico: “Da alcuni anni a questa parte ci hanno calato addosso delle leggi e delle regole assurde e oltretutto adesso le voci che giungono da Bruxelles parlano di eliminazione della pesca a strascico entro il 2030. Questo comporterebbe la disoccupazione e l’affondamento della flotta peschereccia dello strascico, che è quello che apporta maggior prodotto fresco locale. Sarebbe una grossa perdita anche per l’economia italiana e per le famiglie”

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