26 Aprile 2024 09:06

Cerca
Close this search box.

26 Aprile 2024 09:06

DOLCEDO. “LE STRUTTURE NON RISPONDONO AI REQUISITI DELL’ARMA”. CONTINUA LA RICERCA DI UNA SEDE PER LA CASERMA DEI CARABINIERI

In breve: Continua la caccia in quasi tutta la val Prino ad un immobile adatto ad ospitare i carabinieri. Al momento tutte le possibilità visitate sono state bocciate

carabinieri

Dolcedo. Continua la caccia in quasi tutta la val Prino ad un immobile adatto ad ospitare i carabinieri. Al momento tutte le possibilità visitate sono state bocciate perchè non rispondono ai requisiti richiesti dall’Arma. Immobili spaziosi, per esempio,  ma privi dell’appartamento per il maresciallo oppure privi di garage per le macchine.

Inoltre, non meno importante, la caserma deve avere al suo interno una cella di sicurezza particolare ben difficile da trovare nel pacchetto. E nemmeno a farlo apposta,  proprio a causa della cella, e quindi dei lavori che avrebbe comportato la sua realizazione, l’unica opzione valida è andata in fumo. Il proprietario infatti, pronto alla stretta di mano, quando ha capito che avrebbe dovuto iniziare una ristrutturazione impegnativa ha mollato la presa lasciando i carabinieri con l’amaro in bocca.

Di fatto però ora i tempi si stanno stringendo notevolmente e la caserma rischia di sparire dal territorio. Tutto è nato a causa dell’aumento del canone d’affitto ( si parla di una cifra che sfiora i + 10 mila euro) dovuto a lavori di ristrutturazione. Complice la crisi economica e dalla caserma Somaschini di Imperia è partito un appello rivolto ai sindaci di Vasia, Prelà e Dolcedo. In poche parole l’Arma ha chiesto ai primi cittadini un contributo economico annuo per far fronte all’aumento dell’affitto. Una risposta  chiara ancora oggi non è arrivata ma pare evidente che l’intenzione sia trovare un’alternativa piuttosto che sborsare degli euro. Andando però avanti di questo passo appare ben difficile risolvere la questione. infine,  dal canto loro i residenti stanno a guardare. Qualcuno sorride, qualcuno alza le mani verso il cielo. Alcuni invece sospirano ” sciuscià e sciurbi u nun se po’”.

A.Bo.

Condividi questo articolo: