28 Aprile 2024 14:47

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28 Aprile 2024 14:47

Da Imperia al Madagascar in moto: Maurizio e Francesca raccontano la loro avventura solidale. “Esperienza incredibile. Raccolti 20 mila euro, ma non bastano ancora. Aiutateci a costruire la strada della speranza con Padre Floriano” / Video

In breve: I due motociclisti hanno avviato una raccolta fondi per costruire la "strada della speranza", fondamentale per la popolazione locale.

Questo viaggio ci ha insegnato molto ed è stato intensissimo dall’inizio alla fine. Abbiamo attraversato 12 paesi diversi, percorrendo circa 13 mila chilometri”. Queste le parole dei piloti imperiesi Maurizio Gerini e Francesca Gasperi per descrivere il viaggio benefico che hanno intrapreso per circa due mesi da Imperia al Madagascar, con l’obiettivo di sostenere il progetto del missionario Padre Floriano.

I due motociclisti hanno avviato una raccolta fondi (ancora attiva a questo link) per costruire la “strada della speranza”, fondamentale per la popolazione locale.

Dopo averli seguiti a distanza nelle loro avventura, ora che sono rientrati a Imperia, li abbiamo incontrati per ascoltare di persona i racconti di questa straordinaria avventura.

Se desiderate incontrarli di persona e sostenerli, sabato 12 agosto Maurizio e Francesca esporranno le loro moto presso la festa di Chiusanico.

Da Imperia al Madagascar in moto: l’avventura solidale di Maurizio e Francesca

Com’è andato il viaggio?

“Difficile descriverlo in poche parole. Questo viaggio ci ha insegnato molto ed è stato intensissimo dall’inizio alla fine. Abbiamo attraversato 12 paesi diversi, percorrendo circa 13 mila chilometri.

In Arabia Saudita c’è stato un intoppo e ci siamo dovuti fermare e spedire le moto in Madagascar. A causa della guerra in Sudan non abbiamo potuto fare tutto il tragitto via terra come volevamo.

Anche questo ha contribuito a rendere speciale il percorso. Sono gli imprevisti che mettono sale e pepe.

È stato incredibile raggiungere il Madagascar e trovare una realtà totalmente diversa da quella che siamo abituati noi. Completamente un altro mondo”.

Come siete riusciti a raggiungere il villaggio di padre Floriano?

“Con difficoltà. Dall’aeroporto, dove abbiamo affittato una bellissima moto Africa Twin degli anni ’90, che è stato una avventura trovarla, ci sono da percorrere 700 km molto difficili.

Pensavamo di riuscire a percorrerli in una giornata e invece ci abbiamo messo 3 giorni.

C’è molto traffico, soprattutto di mezzi pesanti. È stata un’odissea raggiungere il villaggio di Padre Floriano perchè dopo l’ultimo centro abitato ci sono solo strade sterrate, buche, fiumi, di tutto”.

Come ci descrivereste Padre Floriano?

“Ha compiuto quest’anno 87 anni. La sua vita è completamente dedicata agli altri. Dalle 6 di mattina, quando celebra la messa per i fedeli, tenendo insieme la comunità, iniziano tutti i suoi impegni quotidiani, aiutando i bisognosi. Ad esempio trasporta i malati al centro abitato per fare le visite di cui hanno bisogno, dato che qui nessuno possiede delle auto, insegna a coltivare per poter diversificare l’alimentazione ed essere autonomi, dato che le persone vivono di quello che seminano. Ha una passione meravigliosa per le coltivazioni e trasmette questo amore a tutti. Ha una vitalità incredibile”.

Il vostro obiettivo è la costruzione di una strada fondamentale per le popolazioni del luogo. Come sta andando la raccolta fondi?

“Il progetto è quello di collegare via strada un insieme di villaggi, in cui vivono complessivamente circa 50-60 mila persone, al centro più vicino, dato che ora si possono raggiungere solo con lunghi e difficoltosi viaggi a piedi e, in alcuni tratti, in barca. Questo permetterebbe ai malati di potersi muovere più facilmente, specialmente in caso di emergenze, permetterebbe di far arrivare l’istruzione in questi villaggi. Sono in totale 80 km di strada, il budget è di 50 mila euro. Grazie alla generosità di chi ha seguito la nostra avventura abbiamo raccolto finora circa 20 mila euro, siamo molto contenti e ringraziamo tutti, ma mancano ancora dei soldini.

Per questo facciamo un grande appello alle grandi aziende, perchè potrebbero fare la differenza. Abbiamo ricevuto tantissimo sostegno e aiuto dai singoli perchè grazie a loro sono già partiti i lavori. La governatrice ha dato il via per utilizzare i caterpillar ed è un passo importante. Bisogna pagare i ragazzi che lavorano e la benzina. Le grandi aziende possono contattarci privatamente e daremo tutte le indicazioni per sostenerci.

Non vediamo l’ora di aggiornarvi perchè significa che torneremo da Padre Floriano per documentare la situazione”.

 

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