27 Aprile 2024 12:40

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27 Aprile 2024 12:40

Imperia, l’affondo di “Libera”: “ai rappresentanti politici che invitano al silenzio rispondiamo con il numero verde anticorruzione e antimafia”

In breve: Occorre tenere sempre alta l'attenzione, insieme con le Istituzioni preposte, e diffondere la cultura dei diritti in luogo di quella dei favori. Come disse il Generale Dalla Chiesa "Lo Stato dia come diritto ciò che la mafia dà come favore"
“A che serve essere vivi se non si ha il coraggio di lottare?” Sono passati quasi 40 anni dal barbaro assassinio mafioso del giornalista Pippo Fava e ancora dobbiamo continuare a ribadire il valore di coloro che non si fanno travolgere dalla paura, anche della semplice parola “mafia”.
Mentre in Calabria sono sempre più numerosi gli esempi di persone coraggiose che si oppongono alla ‘ndrangheta – è di due giorni fa la notizia di Don Ciotti ricevuto da Papa Francesco con un gruppo di donne calabresi che hanno abbandonato le famiglie mafiose coi propri figli-  ancora accade che nella nostra provincia si trovino alcuni rappresentanti politici che ritengono che qui di mafia non si debba parlare… e non citiamo le parole esatte proferite che sono ben peggio e hanno già fatto il giro d’Italia.
La scelta del Coordinamento provinciale di Libera, che si sta adoperando, grazie al costante impegno delle maggiori istituzioni provinciali, affinchè i beni confiscati alle mafie vengano utilizzati a scopi sociali e siano portati all’attenzione di tutti, è quella della formazione e dell’informazione dei giovani e degli adulti: i mafiosi possono essere individuati e puniti, i loro beni possono essere restituiti alla comunità.
Agli inviti al silenzio rispondiamo col numero verde 800582727 di Linea Libera, gratuito e riservato, aperto dalle 9 alle 13 per chi vuole segnalare condotte corruttive o essere accompagnato alla denuncia di reati di stampo mafioso.
All’eccesso di prudenza, che potrebbe trasformarsi in complice silenzio, rispondiamo con la voce sicura di Rocco Mangiardi, l’imprenditore calabrese che si rifiutò di sottomettersi alle minacce della ‘ndrangheta e testimoniò contro chi gli chiedeva di pagare il pizzo. Testimoniò con determinazione… a Lamezia Terme!
Con lui, testimone di giustizia, saremo nelle scuole della Valle Impero, al Liceo Cassini di Sanremo, presso i beni confiscati e i Padri Somaschi di Vallecrosia.
E incontreremo la cittadinanza lunedì 6 alle ore 17.30 alla Federazione Operaia di Sanremo in Via Corradi, col Presidio Rosario Livatino e gli Amici del Liceo Cassini, e giovedì 9 alle ore 17 alla SPES di Ventimiglia col nostro Presidio Hyso Telharaj.
Le mafie, come camaleonti, si nascondono più facilmente nei territori del Nord in cui trovano terreno fertile o una cittadinanza più incline alla disattenzione e all’accomodamento.
Occorre tenere sempre alta l’attenzione, insieme con le Istituzioni preposte, e diffondere la cultura dei diritti in luogo di quella dei favori. Come disse il Generale Dalla Chiesa “Lo Stato dia come diritto ciò che la mafia dà come favore”

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