29 Aprile 2024 14:41

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29 Aprile 2024 14:41

Imperia: dopo l’archiviazione delle 102 querele avanzate dal Sindaco di Caravonica Angelo Dulbecco per insulti su Facebook, interviene uno dei difensori degli imputati. “Nel dibattito politico il perimetro della diffamazione si restringe”

In breve: L'intervento dell'avvocato imperiese Francesco Fazio, difensore di tre delle 102 persone accusate da Dulbecco

Il 6 novembre il GIP del Tribunale di Imperia Paolo Luppi archiviava il procedimento penale che vedeva coinvolte 102 persone accusate di avere formulato sulla piattaforma social Facebook, espressioni offensive all’indirizzo di Angelo Dulbecco, Sindaco di Caravonica ed esponente locale di Forza Italia.

L’intervento dell’avvocato imperiese Francesco Fazio, difensore di tre delle 102 persone accusate da Dulbecco

La vicenda era nata a seguito di un commento di Dulbecco su Facebook in riferimento ai suicidio assistito del DJ Fabo. Dulbecco aveva scritto “Davvero volete far passare il suicidio come valore etico? Eliminare vite al costo di migliaia di euro non è da paesi civili. Hitler almeno lo faceva gratis”. Il commento aveva scatenato una serie di reazioni che lo stesso Angelo Dulbecco aveva considerato offensive e per questo aveva querelato 102 persone.

Sulla vicenda interviene ora l’avvocato imperiese Francesco Fazio, difensore di tre delle 102 persone accusate da Dulbecco. Spiega Fazio: “Da un punto di vista strettamente tecnico giuridico si potrebbe obiettare che le offese su FB integrano, non già il reato di diffamazione, bensì l’illecito di ingiurie, oggi
depenalizzato. Ciò in quanto, quando si scrive on line, esisterebbe un’immanente presenza, seppur virtuale, degli interlocutori.

Tuttavia, a mio sommesso parere, non è questo il punto di maggior rilievo che mi trova concorde sulla archiviazione, bensì la circostanza che nel dibattito politico il perimetro del reato di diffamazione si restringe.

Dulbecco era anzi è un giovane esponente politico e, nel valutare il carattere offensivo delle espressioni usate nel dibattito politico, il nostro ordinamento riconosce una libertà non tollerata in altri settori. Perché la dialettica politica, porta ad utilizzare espressioni e toni anche aspri e aggressivi.

La libertà di espressione è il sale della democrazia, principio fondamentale nell’agone politico: la dialettica politica, come riporta letteralmente il provvedimento del Giudice, “implica il confronto, in taluni casi brutale, delle opinioni. E siccome la dialettica, il confronto, rappresentano l’humus della politica, in linea di principio, costituiscono elemento di crescita per una comunità, ecco il motivo di tale ampio margine dì “impunità” che lo stato democratico garantisce in tale ambito”.

La formula prescelta per l’archiviazione, infatti, é quella della insussistenza del fatto, ritenendo che i protagonisti della vicenda abbiano agito per sostenere una posizione, una convinzione”.

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