3 Maggio 2024 02:49

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3 Maggio 2024 02:49

Imperia: il coordinatore del Sindacato Usb punta il dito su Riviera Trasporti. “Cda continua a fare scelte discutibili e prive di logica”

In breve: Nel mirino di USB la gestione del personale, del servizio bigliettazione e di Rtp

A seguito delle dichiarazioni dei consiglieri del Partito Democratico di Imperia legate all’aumento di capitale sociale della Riviera Trasporti, ora interviene il coordinatore del sindacato USB Alessandro Capitini. he rivendica il ruolo giocato dal sindacato in difesa della società di trasporto pubblico locale. 

Nel mirino di USB la gestione del personale, del servizio bigliettazione e di Rtp

Spiega Alessandro Capitini: “A proposito dei commenti di esponenti del Partito Democratico riguardo a Riviera Trasporti, vorremo sottolineare che come Sindacato, USB ha in più occasioni, sia a livello istituzionale sia a livello di carta stampata, denunciato i problemi della società, tutte le amministrazioni senza distinzione di parte, non hanno ascoltato, non hanno voluto o potuto mettere mano a questa situazione, si è sempre trovata una scusa per non intervenire o si è andato avanti con silenzi imbarazzanti.

Sarebbe bastato verificare le nostre parole e a questo punto l’azienda probabilmente non ci sarebbe arrivata o quanto meno si sarebbe potuto intervenire prima, soprattutto bloccando gli amministratori che hanno cagionato i danni più evidenti. Si sono susseguiti vari Consigli di amministrazione e il risultato è stato seguire sempre la stessa linea.

Ancora oggi il CDA porta avanti delle scelte discutibili e prive di logica, come se RT non fosse in concordato, dalla gestione di RTP alla gestione del personale in particolare della controlleria, che praticamente è assente e causa una emorragia nella vendita dei biglietti e dei controlli, senza un piano di rientro, se non tentare di scaricare sugli autisti altre mansioni.

Ora speriamo e ci auguriamo che tutti abbiano capito, bisogna fare di tutto per salvare l’azienda, facendo le opportune scelte e non ripetendo i consueti errori, ricordandovi che ci sono 340 famiglie che lavorano da anni in condizioni disagiate e che l’utenza merita un sevizio degno di questo nome”.

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