30 Aprile 2024 11:47

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30 Aprile 2024 11:47

Il “pagellone” di fine 2023 di ImperiaPost: i voti al presidente del consiglio e ai consiglieri / Parte II

Dopo la giunta ecco i nostri voti ai componenti del Consiglio Comunale (PARTE II):

Simone Vassallo (Presidente del Consiglio) voto 5: Spaccone con la minoranza, indossa il mantello dell’invisibilità di Harry Potter quando parlano Sindaco, assessori e consiglieri di maggioranza. Rimedia una brutta figura con il Prefetto in occasione della mancata convocazione del consiglio monotematico sul caso Maiolino e non accetta che si discuta di un argomento importante quale il Teatro Cavour, perdendo una buona occasione di dimostrarsi indipendente. Non infieriamo con il voto perché nel corso degli anni è indubbiamente cresciuto sotto il profilo politico e amministrativo, confidiamo che faccia altrettano nella nuova veste. Guascone.

Ida Acquarone (Insieme) voto 6: Ha il merito di esprimere liberamente il proprio pensiero, bacchettando il collega di maggioranza Casano sulle teorie no vax e dichiarandosi dubbiosa all’aumento della tassa di soggiorno. Mezzo voto in meno perché non ci ha regalato ancora uno dei suoi memorabili show. Coerente.

Laura Amoretti (Gruppo Misto) voto 5.5: Ha il merito, con la collega Mameli, di risolvere l’ingarbugliata discussione sulla creazione di una commissione antimafia. Getta la maschera dopo pochi mesi abbandonando il gruppo consiliare del Pd e aderendo al Gruppo Misto in perfetto stile socialista. Un colpo al cerchio e un colpo alla botte, come insegnano Natta e Saluzzo. Crede ancora alle favole, tant’è che parla di opposizione costruttiva. Ingenua.

Orlando Baldassarre (Avanti) voto 6.5: Non segue i colleghi di maggioranza e, piuttosto che votare contro, decide di non esprimersi sulla mozione presentata dal consigliere di opposizione Lucio Sardi per il cessate il fuoco nel conflitto israelo-palestinese. Conoscendolo, non è una mossa politica. Uno dei pochi a dare realmente l’impressione di volere il bene della città al di là di ogni interesse. Cattolico.

Deborah Bellotti (Partito Democratico) voto 6: Paladina dell’ambiente, a volte risulta un pò monotematica come il suo precedesssore Guido Abbo, però l’impegno e la voglia di imparare non si discutono. Sulla questione rifiuti non si fa abbindolare dalla maggioranza e risponde per le rime. Preparata. 

Martina Bencardino (Iniseme) voto 5.5: Per lei è incomprensibile che si perda tempo in consiglio a sollevare dubbi sulle decisioni di Sindaco e Giunta. Forse ha bisogno di un ripassino sulla funzione della politica. In prima fila sullo sport, può e deve rappresentare una risorsa. Incompleta. 

Daniela Bozzano (Imperia Rinasce) voto 6.5: Gli uffici comunali hanno la sua foto stampata sul muro con la scritta “Wanted”. Presenta una mole infinita di richieste di accesso agli atti e question time insieme ai colleghi di Imperia Rinasce. Le manca la preparazione politica, e si vede. Ma ha tutto il tempo per crescere, anche perché l’impegno è sempre costante. Determinata. 

Ivan Bracco (Imperia Rinasce) 6.5: Imperia non vedeva da anni un consigliere comunale disposto a impiegare così tanto tempo per la città. Può rappresentare un risorsa politica per Imperia, a patto che trovi un maggiore equilibrio. Gli manca la preparazione politica e questo lo ha portato a diversi strafalcioni. Per non perdere credibilità deve ridurre i motivi di scontro con il Sindaco e concentrarsi sui problemi concreti. Ha già raggiunto un importante obiettivo politico, ridare un senso alla parola opposizione. Combattente.

Pino Camiolo (Insieme) voto 10: Mastica amaro per la decisione del Sindaco di non confermarlo Presidente del Consiglio. Presidente del Comitato Castelvecchio, combatte in maniera vibrante sul centro del riuso di viale Europa, ma non proferisce parola sul progetto dell’Aurelia Bis e sulla preoccupazione degli abitanti di Oliveto. Ha un’idea geniale, mandarci una sua proposta di pagella, chiaramente autoreferenziale e che altrettanto chiaramente non pubblichiamo. Epico.

Alessandro Casano (Insieme) voto 5: Da anni recita la parte dell’uomo tutto d’un pezzo, poi cede alla corte di Scajola che aveva definito un ‘bullo della politica’ alle amministrative del 2018. Appoggia un’amministrazione che porta avanti tematiche che ha sempre osteggiato come, ad esempio, la tassa di soggiorno. Porta in consiglio le istanze no vax e si becca le reprimende della collega Acquarone. Smemorato.

Giovanni Chiaraman (Insieme) : Ecco il vincitore del premio consigliere “fantasma”, lo scorso anno andato a Rita Elena. In redazione, durante la stesura delle pagelle, qualcuno con aria interrogativa ha chiesto “Ma questo Chiaraman chi è? Dov’è seduto?”. Nell’ultimo consiglio vota favorevolmente alla mozione sulla forestazione urbana presentata dal Pd, speriamo sia il primo passo verso l’uscita dall’oblio. Nascosto.

Daniele Ciccione (Insieme) voto 5: Allineato come non mai al Sindaco Scajola, sembra aver perso passione rispetto agli anni scorsi. Interviene per fare la guardia al primo cittadino ripetendo come un mantra di aver vinto le elezioni. Come se la vittoria giustificasse ogni cosa. Eppure da dirigente dell’Imperia dovrebbe avere una certa dimestichezza con il concetto di sconfitta. Parla di “inchiesta farlocca” in riferimento al porto turistico ripetendo come un pappagallo le teorie complottiste che il Sindaco va ripetendo da anni. Spento.

Rita Elena (Insieme) voto 6: Sulla questione Scajola-Bergaminelli affonda come il resto della maggioranza parlando inopportunamente di etica e morale. Merita però la sufficienza perché dopo i silenzi dello scorso mandato decide di impegnarsi maggiormente. Fa un lungo e intenso discorso sulla violenza contro le donne ricordando la morte della giovane Giulia Cecchettin. Impegnata. 

Matteo Fiorentino (Prima Imperia) voto 6.5: È la media tra l’8 per la sua passione e per la sua intraprendenza, e il 5 per alcuni strafalcioni causati dall’inesperienza e dalla necessità di sostenere tesi per lo meno discutibili come nel caso del consiglio monotematico sulla vicenda Scajola-Bergaminelli. Questo per volontà di una maggioranza che manda avanti un consigliere appena eletto, in quota Lega, quando si affrontano argomento spinosi. Da mani nei capelli le motivazioni con cui si fa portavoce del respingimento della mozione di Lucio Sardi sul conflitto israelo-palestinese. Coraggioso.

Simona Gazzano (Avanti) voto 5: Ricorda la versione femminile del consigliere Motosso (che nel frattempo, fortunatamente, si è un po’ ravveduto) di qualche anno fa. Sente le spalle coperte dal Sindaco Scajola (e da Raineri?) e si lascia andare a qualche eccesso di troppo di arroganza nei suoi, per il momento rari, interventi in consiglio. Maestrina.

Davide La Monica (Avanti) voto 6.5: Dimostra coerenza e personalità scatenando un terremoto politico post voto con le sue dichiarazioni al veleno sulla composizione della nuova Giunta e sulla decisione del Sindaco Scajola di lasciarlo fuori dalla rosa degli assessori. Meriterebbe un 8, peccato che poi si faccia trascinare dai colleghi di maggioranza nel calderone degli interventi inopportuni e fuori luogo sul caso Bergaminelli e scivoli sulla pratica della piantumazione degli alberi per i nuovi nati accusando di speculazione la minoranza per aver proposto un albero anche per i bambini deceduti in tenera età. Dottor Jekyll e Mister Hyde.

Andrea Landolfi (Avanti) voto 4: Va bene perorare la causa del Sindaco e della maggioranza, ma a tutto c’è un limite. Riesce nell’impresa di sostenere che una Commissione Antimafia “sputtanerebbe la città” richiamando dichiarazioni del profondo sud nell’epoca delle stragi di mafia. Dimostra ancora una volta di non aver studiato abbastanza la vicenda porto turistico ribadendo che l’opera sarebbe stata fermata dalle inchieste giudiziarie. Una falsità che la maggioranza continua a sostenere davanti alla città sovvertendo una realtà ormai cristallizzata dalle sentenze civili e penali. Se le legga e se non le capisce siamo pronti a spiegargliele con una lavagnetta (è invitato anche il Sindaco). Impreparato.

Enrico Lauretti (Società Aperta) voto 5: Nulla da dire sulla preparazione e sulle competenze, ma non si può pensare di fare opposizione senza sporcarsi le mani e senza farsi qualche nemico politico. Vota un candidato della lista a sostegno di Claudio Scajola alle Provinciali perdendo credibilità. Confuso. 

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