2 Maggio 2024 15:36

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2 Maggio 2024 15:36

Imperia: no alle dimissioni del presidente Pugi. Caso Isah, consiglio respinge mozione del Consigliere Sardi. “No ai processi di popolo”

In breve: La mozione è stata respinta con 17 voti contrari, 5 favorevoli e 1 astenuto.

Questa mozione ha come fondamento il processo di popolo che appartiene alla sinistra estrema. Volevamo fare un processo a Pugi? Per Sardi, almeno, prima di emettere la condanna a morte bisogna fare il processo, altri vorrebbero subito la condanna. Questa è barbarie“. Queste le parole del Sindaco Claudio Scajola sul caso Isah approdato in consiglio comunale attraverso la mozione presentata dal consigliere di Alleanza Verdi Sinistra Lucio Sardi per chiedere le dimissioni del presidente Stefano Pugi, presente tra il pubblico in aula consiliare.

La vicenda è quella relativa alla recente indagine della Squadra Mobile che ha contestato episodi di violenza nei confronti di disabili all’interno di Villa Galeazza, una delle strutture che fanno capo alla Fondazione Isah.

La mozione è stata respinta con 17 voti contrari, 5 favorevoli e 1 astenuto.

Imperia: caso Isah, la discussione in consiglio comunale

Consigliere Lucio Sardi (Alleanza Verdi Sinistra)

“Siamo arrivati all’una di notte per discutere una vicenda importante che ha colpito tutta la città. Il Comune ha ruolo e competenza sull’Isah. Noi dobbiamo dare una risposta alle famiglie degli assistiti, che invece finora hanno ricevuto risposte parziali. Il Comune nomina 2 dei 7 membri della Fondazioni, tra cui il Presidente.

Chiediamo un atto di responsabilità e un atto di coraggio, un atto di confronto su questa vicenda per capire che sia avvenuto quello che è successo e perchè non sia stato colto prima, dato che l’iniziativa è nata dopo una segnalazioni alla magistratura.

L’Isah ha origini molto antiche. Ha una condizione economica e patrimoniale importante. Sono state fatte acquisizioni notevoli, ha una grande liquidità e una convenzione da 4 milioni di euro all’anno con l’ASL.

Cosa è successo? È diventato nel tempo un ente molto conosciuto e apprezzato. Poi è cambiata la dirigenza e nel 2019 è nata l’idea di trasformarlo in una Fondazione e quindi di privatizzarlo. Questo ha determinato una serie di effetti. Ad esempio i lavoratori ora non hanno più un contratto da dipendente pubblico e quindi sono in una condizione penalizzante. Non dispongono più dello strumento di mobilità. Quasi un terzo dei dipendenti ha chiesto di essere trasferito. Ad oggi ci sono dipendenti assunti prima e assunti dopo la trasformazione in Fondazione con stipendi diversi e condizioni diverse. Oggi vediamo gli effetti di quelle scelte.

Gli amministratori si sono autoattribuiti compensi da 150 mila euro lordi l’anno. Si è fatta un’operazione contro gli operatori, è diminuito il servizio. Il presidente Pugi è stato nominato nel 2014 dall’amministrazione Capacci, su indicazione di area Laboratorio, quindi dell’ex sindaco Strescino, che scrisse che si trattava di una scelta politica. 

Il consigliere La Monica lo definì un poltronificio. Nel 2023, così come nel 2019, Pugi è stato confermato presidente e si è dimesso da consigliere comunale, si era candidato a supporto di Sindaco di Claudio Scajola. La nomina è stato un ringraziamento per il suo sostegno. Non dobbiamo crocifiggere nessuno, ma ognuno deve prendersi le sue responsabilità.

Pugi ha dichiarato che non ne sapeva nulla, anche se ha sempre detto di essere sempre vicino alle famiglie ogni giorno. Chiedo un atto di responsabilità del consiglio comunale, chiedere un passo indietro del presidente Pugi. Abbiate il coraggio di incontrare operatori, famiglie e dirigenza.

Consigliere Orlando Baldassarre (Avanti)

“Questa mozione strumentalizza la disabilità per l’ennesimo scomposto attacco politico nei confronti dell’amministrazione. Questa vicenda di cronaca ha colpito tutti, la magistratura sta facendo le sue indagini e l’amministrazione non si può sostituire alla magistratura. Sappiamo che questi fatti sono emersi perchè la dirigenza della struttura ha fatto installare delle telecamere, si è mossa con anticipo a tutela degli assistiti e degli operatori. Le contestazioni riguardano solo alcuni giorni, come ha spiegato il procuratore capo. I controlli che ASL esegue periodicamente sull’ISAH e non ha mai ravvisato irregolarità.

Questi elementi non giustificano la richiesta di dimissioni. Isah è un’eccellenza di questa città e dovremmo tutelarla anzichè gettarci fango. Per l’opposizione ogni cosa che non funziona in città è colpa del sindaco. Mi auguro che in questa sala si potrà discutere di disabilità in maniera più approfondita”.

Consigliere Edoardo Verda (PD)

L’Isah è sempre stata un’eccellenza, un fiore all’occhiello del tessuto socio sanitario del nostro territorio che fa fatica a stare dietro alle famiglie che vivono la disabilità quotidianamente. Da alcuni anni sta perdendo quella qualità che la contraddistingueva, in particolare l’offerta e la valenza di un ente nei confronti di chi per primo ci lavora. I dipendenti dovrebbero lavorare in un ambiente tutelato e favorevole. Il passaggio a Fondazione ha svilito e ridotto la possibilità di acquisire competenze lavorative. L’Isah rappresentava per molti un fattore di crescita. Il passaggio a Fondazione è stato un passaggio politico, criticato anche dal centrodestra. È innegabile il fatto che la qualifica di dipendente pubblico fosse una possibilità in più per chi svolgeva questa professione. Le dimissioni del presidente sono un atto dovuto perchè rappresenta una scelta politica a nostro avviso sbagliata, un modo di espandere la propria influenza politica. Chiediamo di ritornare a una definizione di ente pubblico che possa riportare l’Isah e i suoi lavoratori a uno status elevato”.

Consigliere Antonello Ranise (Insieme)

“L’Isah era un’eccellenza prima e lo è ancora adesso. Si è trovato un modo di parlare di disabilità per chiedere la testa del presidente Pugi, facendo un giudizio sommario. Si confrontano due modi diversi di intendere la politica e la filosofia di vita. Trovo sbagliato nel merito, nel metodo e nella cultura una mozione di questo genere. Il presidente non è stato colpevole di nulla. Ci sono controlli periodici dell’Asl dai quali non sono mai emerse criticità. Le telecamere sono state installate dal presidente Pugi. Questo non è un tribunale, è un consesso politico, non dobbiamo condannare nessuno. È vergognoso sfruttare la disabilità in questo modo. È una deriva giacobina per trovare un colpevole. Mi è stato chiesto addirittura di fare un sopralluogo all’Isah come commissione sanità, non lo farò mai”.

Consigliere Alessandro Savioli (Società Aperta)

“Il presidente Pugi ha sempre dimostrato particolare e impegno nel suo incarico, sia prima che diventasse Fondazione sia successivamente. Ha voluto installare le telecamere. Chi ha sbagliato pagherà, ci saranno le indagini, ma non deve pagare il presidente Pugi. Per questo Società Aperta non parteciperà alla votazione e uscirà dall’aula”.

Consigliera Silvia Mameli (Gruppo Misto)

“L’Isah è un’eccellenza del nostro territorio, ha 150 anni di storia, è una realtà che va difesa. Le scene a prima vista sono state inquietanti. Le ho guardate fino alle 4 del mattino con le lacrime, ma dovevo capire cosa fossero quei filmati. Volevo fare chiarezza. Non volevo che le mie parole venissero strumentalizzate politicamente. È facile indignarsi, ciò che è difficile capire. Per chi non vive sulla propria pelle certe cose l’indignazione dura pochi attimi, ma per le famiglie che vivono la disabilità dura tutta la vita. Conosco la realtà Isah e dove la gestione è diretta funziona bene. Sono più portata a sperare che sia Isah a gestire direttamente Villa Galeazza. Tuttavia non voglio dire che esternalizzazione sia uguale a cattivo servizio. Il confine tra maltrattamenti e sistemi di contenzione è sottile ma va determinato con certezza. Dobbiamo chiederci perchè un bambino abbia comportamenti autolesionistici e cosa abbiamo sbagliato per non evitarlo. Sono materie molto delicate. La magistratura accerterà i fatti e le responsabilità, solo successivamente entrerà in gioco la politica. Se c’è qualcuno che ha sbagliato deve pagare. La mozione così formulata non è accettabile, quindi non parteciperemo al voto”.

Consigliere Luciano Zarbano (Indipendenza-Imperia Senza Padroni)

“Le immagini che abbiamo visto sono immagini che nessuno avrebbe mai voluto vedere. Chiedere che Pugi si dimetta non lo trovo giusto. Qual è la sua colpa? Sarebbe più interessante sentire le famiglie. Il mio voto sarà di astensione perchè credo che chiedere le dimissioni di Pugi non sia la panacea di questa vicenda”.

Consigliere Giovanni Lazzarini (Prima)

“Questa mozione non avrebbe dovuto presentarla, può ancora ritirarla. Nessuno di noi potrebbe andare a controllare il lavoro degli operatori. Questo è un pretesto per mandare a casa qualcuno. La Fondazione è stata approvata in consiglio due anni fa ed è stata approvata anche da qualcuno del PD. Se qualcuno ha sbagliato pagherà, se avrà sbagliato Pugi andrà a casa Pugi. Saremo fortemente contrari a questa mozione”.

Sindaco Claudio Scajola

“Se c’era qualche dubbio di simpatia per il Presidente Pugi, credo lo abbiamo risolto. Questa mozione ha come fondamento il processo di popolo che appartiene alla sinistra estrema. Anche il Pd cittadino si affaccia allo stesso metodo: siccome noi eravamo contrari alla Fondazione, ci capita l’occasione di avere Pugi sul banco degli imputati e quindi diciamo che il primo grande reato commesso da Pugi è di essere presidente di una Fondazione che una parte della sinistra non voleva. C’è un’inchiesta con alcuni indagati. Non c’è neanche un avviso di garanzia verso il Presidente, verso un dirigente. Ci sono alcune dichiarazioni dove lo stesso caso viene delimitato dalla Procura.

Pugi come Presidente ha messo le telecamere proprio perchè ci fosse una maggiore tutela delle persone ricoverate. Isah è un ente gestito bene, nella considerazione generale, io ho avuto diverse note positive sulla gestione. Siccome c’è qualcuno che forse ha fatto cose che non doveva fare si vuole mandare a casa Pugi. Io so, anche per storia personale, che la giustizia è una cosa seria. Non appartengo a coloro che sono giustizialisti, che godono a fare del male. C’è chi ha il compito di accertare la verita dei fatti e colpire i colpevoli. Cosa c’è entra il consiglio?

Volevamo fare un processo a Pugi? Per Sardi, almeno, prima di emettere la condanna a morte bisogna fare il processo, altri vorrebbero subito la condanna. Questa è barbarie. Pugi potrà essere rinnovato o no se chi lo dovrà fare avrà valutato se avrà fatto o meno un buon lavoro. Questa è democrazia.

La Fondazione in questi anni ha ottenuto dei buoni risultati. La situazione del bilancio Isah è molto positiva. L’Asl ci ha detto che nelle loro verifiche c’è stata sempre una considerazione positiva sul servizio svolto. Vogliamo distruggere tutto quello che tocca Scajola? Io ho ereditato Pugi e non ho guardato la sua appartenenza politica, ma la persona.

Mi meraviglia la mozione di Sardi, ancora di più Verda. Anche il Pci ai tempi di Togliatti non voleva i processi di popolo. Emarginava chi faceva i processi di popolo. Ancora di più, però, mi turbano quelli che si alzano e se ne vanno. Si astengono da cosa? Meglio chi prende posizione piuttosto chi se ne va via con un comportamento pilatesco. Questa mozione è condannabile, impresentabile”.

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