26 Aprile 2024 18:53

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26 Aprile 2024 18:53

IMPERIA. IL NOME DEI RESPONSABILI DELLE COOP SUI CITOFONI DEGLI ALLOGGI CHE OSPITANO MIGRANTI. IL CONSIGLIO BOCCIA LA MOZIONE DI CASANO: “POPULISMO”/LA DISCUSSIONE

In breve: Come previsto non sono mancate le polemiche in consiglio comunale nell'ambito della discussione sulla mozione presentata da Alessandro Casano, con la quale il capogruppo di Fratelli d'Italia chiedeva...

CASANO

Come previsto non sono mancate le polemiche in consiglio comunale nell’ambito della discussione sulla mozione presentata da Alessandro Casano, con la quale il capogruppo di Fratelli d’Italia chiedeva “l’introduzione dell’obbligo di affissione sulla porta e sui citofoni degli alloggi dove vengono sistemati i migranti, del nome del soggetto economico (cooperativa o associazione o altro) che gestisce l’attività di accoglienza ed è titolare del contratto di affitto e il recapito di un referente responsabile delle persone accolte e del loro comportamento”.

La proposta è stata bocciata dal consiglio comunale, con i voti contrati del Partito Democratico e di Imperia Bene Comune (astenuti Azione Civica, il Sindaco Carlo Capacci e il presidente del consiglio Diego Parodi). Solo quattro i voti favorevoli. Oltre ad Alessandro Casano, Giuseppe Fossati (Imperia Riparte), Gianfranco Gaggero e Piera Poillucci (Forza Italia).

ALESSANDRO CASANO (FRATELLI D’ITALIA)

“Mi aspettavo certi commenti, soprattutto quando si toccano tabù e interessi economici. Quelli di questa mozione non sono intenti ridicoli. Consigliere Grosso, forse per lei andrà bene perché vive in qualche appartamento che non ha rapporti con soggetti sgradevoli. Molti di questi ragazzi non scappano dalle guerre, ma al contrario vivono mantenuti dagli italiani con cuffiette, telefonico e scarpe nuove.  Il popolo è esasperato, voi fate diventare razzista anche chi non lo è. In questo paese c’è un’ingiustizia sociale che non si è mai vista. Non si possono aiutare tutti. L’Italia è diventata la pattumiera d’Italia. La Francia ci rimanda indietro migliaia di migranti irregolari.

Questa mozione chiede soltanto un atto di correttezza verso i cittadini che vogliono sapere chi gestisce certe persone.  Qui si chiede trasparenza verso attività economiche scandalosamente redditizie che si svolgono alle spalle degli italiani.

Voi non vi rendete conto della situazione che si vive in giro”. 

GIANFRANCO GROSSO (IMPERIA BENE COMUNE)

“Nello Sprar non ci sono migranti clandestini. Ma stiamo scherzando? Ci sono migranti introdotti in un percorso di integrazione. Lei Casano fa passare questa città come se fosse invasa dai migranti. Lei fa populismo. La sua è una proposta al limite del ridicolo. Introduciamo anche la disinfestazione di un bar dopo che un migrante beve in un bar. E’ un’assurdità”.

OLIVIERO OLIVIERI (PD)

“Noi non abbiamo nessun timore a discutere di questo argomento. Mi dispiace si faccia continuamente un parallelismo tra italiani in situazioni di povertà e migranti che vanno in giro con le cuffiette e le scarpe da ginnastica. I poveri sono poveri e vanno aiutati tutti. Negli Sprar ci sono migranti che scappano dalla guerra. Io li vedo in giro per la città. Ne ho visti tanti andare a lavorare. Non possono spostarsi da una località all’altra con un paio di cuffiette alle orecchie? A Imperia hanno lavorato sotto i portici, nelle spiagge, ai giardini Toscanini. Le mele marce ci sono tra gli italiani e tra i migranti. Non bisogna generalizzare. Si cavalca un populismo imperante”.

PIERA POILLUCCI (FORZA ITALIA)

“La mozione non vuole il dna del migrante ospitato. Visto che nei condomini ci sono le targhe con il nome dei professionisti e i relativi estremi e visto che in città sono aumentati questi alloggi che ospitano migranti nel progetto Sprar, non capisco per quale motivo non si possa mettere il nome della cooperativa e del responsabile”.

ANTONIO RUSSO (GRUPPO MISTO)

 “La storia dimostra che marchiare le persone che si considerano diverse porta a delle conseguenze catastrofiche. Non vorrei un domani dover piangere tempi bui”.

 

 

 

 

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