26 Aprile 2024 06:29

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26 Aprile 2024 06:29

SCOVATA NEL VENTIMIGLIESE UN’ATTIVITÀ DI RISTORAZIONE ILLECITA MASCHERATA DA CENTRO SPORITVO. ENRICO CALVI (FIPE):”TULLA LA NOSTRA STIMA ALLA GUARDIA DI FINANZA PER IL LAVORO SVOLTO” /IL PLAUSO

In breve: Enrico Calvi, presidente provinciale Fipe: “Bene ha fatto la Guardia di Finanza a colpire il circolo abusivo, la lotta al sommerso ora deve continuare”

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“Bene ha fatto la guardia di finanza a colpire quel circolo del ventimigliese che operava nell’illegalità. Un plauso all’attività delle fiamme gialle al quale va tutta la nostra stima per il lavoro svolto e che svolgerà per far rispettare le regole e per far emergere il sommerso”. Lo dice Enrico Calvi, presidente provinciale Fipe, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi dopo che le fiamme gialle hanno scoperto un circolo “mascherato” che nel Ventimigliese promuoveva attività ludico ricreative, ma anche di ristorazione in totale evasione d’imposta.

“Purtroppo non è il primo e non sarà l’ultimo caso che viene scoperto nella nostra provincia ecco perché sosteniamo con forza l’attività ispettiva di tutti gli organi preposti così come più volte richiesto anche ai tavoli in Prefettura – continua Enrico Calvi – Vanno tutelate infatti quelle attività che lavorano onestamente, che pagano le tasse, i contributi dei dipendenti e che svolgono un servizio in maniera trasparente a tutto vantaggio anche dell’immagine turistica.

Chi lavora in clandestinità non solo è sinonimo di concorrenza sleale, ma appunto danneggia il turismo e tutte le categorie. Si continui allora su questa strada per combattere l’illegalità su tutti i fronti. La Fipe si schiera al fianco delle forze dell’ordine e in particolare della guardia di finanza affinchè vengano scoperti “gli abusivi” e vengano fatte rispettare le leggi finanziarie e le normative igienico sanitarie. Secondo quanto appreso è stato evidenziato che nel circolo scoperto dalla guardia di finanza è stata accertata la presenza di svariati prodotti alimentari scaduti – in alcuni casi anche da circa due anni, privi di etichette e oltretutto mal conservati in ambienti polverosi e fatiscenti. Il tutto in spregio delle basilari regole igieniche”.

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