26 Aprile 2024 21:34

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26 Aprile 2024 21:34

Regione Liguria: Lega e Fdi attaccano Toti e aprono la crisi politica. “Pronto a verifica di maggioranza. Non mi candiderò a Roma”

In breve: Sullo sfondo una cena "segreta" fra Toti e Burlando e lo spettro di un accordo con i Renziani

Volano gli stracci fra la maggioranza che governa la Regione Liguria. La Lega con il segretario federale Edoardo Rixi e Fratelli d’Italia con il coordinatore regionale Matteo Rosso, dopo quanto accaduto a Roma per l’elezione del Presidente della Repubblica, chiedono apertamente una verifica politica al presidente Giovanni Toti.

Sullo sfondo una cena “segreta” fra Toti e Burlando e lo spettro di un accordo con i Renziani

Per Rosso di Fratelli d’Italia, Toti deve dire con chiarezza cosa vuole fare, perché un presidente di Regione deve stare al suo posto e lavorare per la Liguria, non a Roma a fare politica partitica sua”.

Ancora più infuriato il leghista Rixi, soprattutto dopo aver appreso di una cena “segreta” fra Toti e Burlando che potrebbe essere legata alla malcelata volontà del governatore ligure di trovare un accordo con i Renziani per allargare il Centrodestra.

“Toti è sempre a Roma e la sanità ligure negli ultimi mesi è notevolmente peggiorata”

Dice il capogruppo della Lega in Consiglio regionale Stefano Mai: “Alla luce delle dichiarazioni del presidente Toti che ha rivendicato di avere spaccato il Centrodestra durante le elezioni per il Presidente della Repubblica abbiamo riunito il direttivo della Lega e chiederemo al governatore una verifica per capire se ci sono le condizioni per andare avanti“. A ruota Rixi aggiunge: “La cena segreta tra Burlando e Toti sul porto ci lascia allibiti. Faremo un’interrogazione per capire cosa sta succedendo. C’è un sempre maggiore allontanamento del presidente dalla maggioranza in Regione e vogliamo delle risposte”.

Conclude Edoardo Rixi: “La votazione sulla Casellati è stata una pugnalata alle spalle, poi arrivo qua e mi trovo Burlando consigliere sul porto, la persona contro cui abbiamo fatto le nostre battaglie. Toti è stato coinvolto in tutte le scelte a livello nazionale e non ha mantenuto ciò che era stato deciso. In funzione delle prossime scadenze elettorali dobbiamo chiarire chi stiamo facendo votare. Non possiamo correre il rischio di fare votare qualcuno che poi ci ritroveremo candidato con il Centrosinistra. Abbiamo stoppato l’azione su Casini che il nostro presidente stava portando avanti con Renzi e altri pezzi del Pd. Da un anno sto provando a riportare il presidente sulla retta via e ci sono troppi incarichi concentrati su una sola persona. Non rivendichiamo niente per noi, ci sono tanti tecnici bravi”. E ancora: “Su Spezia ne parleremo con i nostri alla Spezia e decideremo cosa fare. Non vogliamo ritrovarci candidati di Italia viva con noi. La sanità ligure negli ultimi mesi è notevolmente peggiorata. Ci sono quattro organismi che si occupano di sanità, il presidente è sempre a Roma e nessuno sa cosa devono fare”.

Al termine di una lunga giornata fatta di pesanti critiche da parte degli alleati è intervenuto Giovanni Toti, che in una conferenza stampa in Regione ha chiarito la sua posizione.

Toti guarda a una Federazione del Centrodestra allargata a parti del Centrosinistra

Spiega Toti: “Per me vengono prima gli interessi della Regione. Non abbiamo mai messo in discussione i rapporti in coalizione né quando la Lega ha appoggiato i grillini nel governo nazionale, né quando Fratelli d’Italia ha deciso di non appoggiare il Governo di unità nazionale. Le alleanze nazionali sono separate da quelle locali. A differenza di altri evidentemente ritengo che questa settimana sia finita bene perché abbiamo rischiato di non avere un Presidente della Repubblica in tempi brevi e di non avere un buon Presidente del Consiglio che sta garantendo una buona tenuta del Paese e degli investimenti che sono in arrivo con il Pnrr. Un presidente scelto in solitudine dal centrodestra avrebbe rotto la maggioranza che tiene in piedi il paese: avremmo fatto cadere il Governo”. 

Prosegue Toti: “Siamo rimasti di fronte ad un nodo irrisolvibile, Matteo Salvini ha dovuto scegliere tra la stabilità del Paese e l’unità del Centrodestra. Oggi ha lanciato l’idea di una Federazione di Centrodestra, idea che più volte ho sostenuto io stesso, noi siamo disponibili al dialogo. Con Salvini ci siamo scambiati alcuni messaggi, la Federazione può essere una soluzione. La nostra visione è far parte di un Centrodestra di cui ci sentiamo da sempre parte, ben consapevoli che il nostro compito è allargare la coalizione verso il Centrosinistra e a forze che ancora oggi non ne fanno parte”.

Conclude Toti: “La sanità in mano della presidenza fu una scelta degli alleati, che si può ridiscutere, con un’insistenza legata a giudizi ben più ruvidi dei miei sull’operato del precedente assessore Sonia Viale. Faremo la verifica di maggioranza già domani: non c’è nessuna possibilità se non che serrare i ranghi e andare avanti, allargando la coalizione e ragionando sulla fine di una seconda Repubblica. Quanto a me dico subito che sono pronto a restare dove sono fino alla fine del mandato e a non avanzare alcuna mia candidatura alle elezioni politiche del 2023“. 

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