27 Aprile 2024 09:45

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27 Aprile 2024 09:45

Imperia: Villa Galeazza, Lucio Sardi (AVS) condanna le violenze sui disabili. “Sindaco Scajola faccia dimettere il presidente Pugi”

In breve: Queste le parole del consigliere comunale di minoranza Lucio Sardi (Alleanza Verdi Sinistra), in merito alla vicenda dei maltrattamenti ai disabili, all’interno di Villa Galeazza, che ha scosso il territorio imperiese.

“Le vergognose notizie emerse sui maltrattamenti agli ospiti della struttura per ragazzi disabili Villa Galeazza di proprietà della fondazione Isah, al di là degli aspetti penali a carico dei responsabili materiali, impongono un chiarimento ed un atto di responsabilità – Queste le parole del consigliere comunale di minoranza Lucio Sardi (Alleanza Verdi Sinistra), in merito alla vicenda dei maltrattamenti ai disabili, all’interno di Villa Galeazza, che ha scosso il territorio imperiese.

Imperia: violenze sui disabili a Villa Galeazza, interviene Lucio Sardi

“Alla luce di quanto è emerso e delle patetiche giustificazioni portate da Pugi due cose non sono rinviabili e doverose, o le sue autonome dimissioni, o la richiesta di dimissioni del presidente di Isah da parte dall’amministrazione cittadina su iniziativa del sindaco Scajola, che deve assumersi la responsabilità di quella nomina.

Lo si deve alle famiglie dei ragazzi con disabilità assistiti da Isah che già da tempo segnalavano il peggioramento del servizio offerto dall’ente, di cui la vicenda emersa delle violenze è un fenomeno estremo ma non scollegato. Alle famiglie degli utenti deve infatti essere dato un segnale concreto di assunzione di responsabilità per l’accaduto e rassicurazioni sulla volontà di agire per garantire che simili fenomeni non possano più verificarsi.

Lo si deve alla meritevole reputazione dell’Isah che ha rappresentato nel tempo una importante esperienza di assistenza alle disabilità, dal valore storico e sociale e che nel tempo si era conquistata un ruolo ed una credibilità a livello regionale e non solo.

Lo si deve alla città di Imperia che, su scelta dell’amministrazione comunale, esprime la maggioranza dei componenti del consiglio direttivo dell’Isah e recentemente ne ha sostenuto la privatizzazione con la trasformazione in Fondazione.

Una vicenda, quella della privatizzazione, che ha rappresentato un passaggio traumatico e negativo per la qualità dei servizi forniti da Isah su cui è bene ritornare per riflettere sulle vicende odierne.

I terribili episodi di maltrattamento degli utenti della struttura Villa galeazza, dove è bene ricordarlo sono ospitati quelli con più gravi disabilità e quindi più fragili e bisognosi di assistenza, non possono però essere addebitabili esclusivamente alla malvagità o ignoranza dei responsabili delle violenze. Tanto meno è possibile giustificarsi con il fatto che i soggetti ritenuti responsabili degli abusi non siano dipendenti dell’istituto, visto che sia la scelta di affidarsi a soggetti esterni, sia le condizioni con cui devono operare le cooperative esterne incaricate, sia infine le attività di controllo sulla qualità del loro operato, restano nella responsabilità della Fondazione Isah e dei suoi dirigenti.

Una riflessione dovrebbe quindi riguardare il fenomeno della esternalizzazione dei servizi in campo sanitario ed assistenziale ed al ruolo assunto da cooperative di servizi sempre più corpose e scollegate dallo spirito cooperativistico nel rapporto con i propri lavoratori sui quali si scaricano spesso le esigenze di “razionalizzazione” e risparmi sui costi e che, quando emergono queste terribili vicende, rischiano di essere indicati come gli unici responsabili di un sistema organizzativo malato.

L’insorgere di tali gravi episodi ed il fatto che siano emersi solo grazie all’iniziativa delle forze dell’ordine e su segnalazione esterna alla fondazione, visto che Pugi è caduto dalle nuvole alla notizia, è la conferma dell’impoverimento della struttura organizzativa terapeutica interna di Isah già manifestatasi nella prima fase della gestione pubblica sotto la guida dell’attuale presidente e precipitata con la privatizzazione del 2019.

A causa della visione “aziendalistica” e padronale che ha contraddistinto la guida di Isah di Pugi (iniziata nel lontano 2014), si è infatti assistito all’impoverimento delle strutture dedite alla programmazione delle attività riabilitative con perdita di esperienze e competenze preziosissime per la qualità dell’assistenza agli utenti e utili anche per garantire un efficace sistema di controllo su eventuali episodi come quelli emersi oggi.

L’unico evidente effetto “migliorativo” di quella operazione è stato a favore degli amministratori di Isah che sono passati dal divieto a ricevere compensi, previsto sino a quando era pubblica, a potersi attribuire corpose indennità (pari a ben 2500 euro al mese per il presidente).

Che oggi il presidente stipendiato Pugi, che ricordiamo si è candidato alle elezioni comunali usando il suo ruolo di rappresentante dell’Istituto per portare voti alla coalizione di Scajola (che l’aveva confermato nella carica e sostenuto nella contrastata fase della privatizzazione) salvo poi “sacrificarsi” rinunciando alla nomina per restare alla guida dell’Isah, dica che non sapeva nulla su ipotesi di maltrattamenti nell’istituto è pertanto inaccettabile.

Riteniamo quindi che sia necessario, attivando anche la sinora inerte Commissione Consiliare Sanità, avviare di una adeguata attività di verifica e informazione sulla condizione dei servizi dell’Isah, che coinvolga anche le famiglie degli utenti e che sia poi portata in un consiglio comunale dedicato alla discussione sulla condizione complessiva e sul sistema di organizzazione dei servizi socio-sanitario-assistenziali della città”.

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