28 Aprile 2024 00:02

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28 Aprile 2024 00:02

Diano Marina: pugni al figlio sorpreso a fumare, Corte d’Appello assolve padre 59enne “Particolare tenuità del fatto”

In breve: La Corte d'Appello di Genova ha ribaltato la sentenza di condanna a sette mesi di carcere per abuso dei mezzi di correzione pronunciata dal Tribunale di Imperia nel novembre del 2022.

Assolto per particolare tenuità del fatto. Cosi la Corte d’Appello di Genova ha ribaltato la sentenza di condanna formulata dal Tribunale di Imperia in primo grado nell’ambito del processo che vedeva sul banco degli imputati un papà 59enne accusato di abuso dei mezzi di correzione per aver colpito con un pugno il figlio sorpeso a fumare.

Il 59enne, lo scorso novembre, era stato condannato a sette mesi di carcere dalla giudice monocratica Francesca Minieri.

Diano Marina: sorprende il figlio con una sigaretta e lo aggredisce, 59enne assolto in Appello

I fatti risalgono al 12 agosto del 2020 a Diano Marina quando, il 59enne avrebbe sorpreso il figlio, allora 14enne, con una sigaretta in mano.

Questo, secondo l’accusa avrebbe scatenato la rabbia del padre che, alla presenza di coetanei del ragazzo e di altre persone, avrebbe aggredito il 14enne con un pugno al volto, facendolo cadere a terra e provocandogli anche ecchimosi e graffi al volto. Il 59enne lo avrebbe anche insultato affermando “vattene da questa casa, sei un bastardo, uno spacciatore” e si sarebbe rifiutato di rivolgergli la parola a fronte del tentativo del figlio di chiarire i fatti.

L’uomo era finito a processo anche con l’accusa di minacce per aver rivolto a una terza persona, un 40enne che era intervenuto mentre era in corso l’aggressione, la frase “vieni qui che te le do anche a te, ti ammazzo”, reato poi estinto per remissione di querela.

Mentre il Pg aveva chiesto la conferma della condanna, definendo la sentenza di primo grado logica e coerente“, l’avvocato difensore, Sandro Lombardi, del foro di Imperia, aveva chiesto l’assoluzione sostenendo che si era trattato di un “fatto isolato“, scaturito dalla decisione del figlio di disubbidire al padre frequentando un gruppo di ragazzi da cui il genitore aveva chiesto di stare lontano. La Corte ha optato per l’assoluzione, ribaltando così la sentenza di primo grado.

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